L’analisi dei risultati indica
senza possibilità di equivoco che se si vuole evitare di consegnare il paese all’instabilità ed all’estremismo
bisogna dare vita ad una grande area liberal-socialista, in grado di diventare il fattore decisivo per la stabilità del governo e per la sua la capacità di incidere ed operare concretamente. Si tratta di mettere insieme
sotto forma federativa forze che, pur provenendo da tradizioni diverse, sono ormai tutte accomunate dalla convinzione che
libertà individuale, diritti civili e giustizia sociale costituiscono il patrimonio indivisibile delle democrazie occidentali. E bisogna farlo nella consapevolezza che, nella evidente
crisi di un sistema bipolare imperfetto ed incompiuto, non c’è tempo da perdere nell’attuazione di un progetto del genere.
La flessione di un centrodestra troppo sbilanciato sulle proprie ali estreme rischia di regalare la vittoria elettorale alle prossime politiche
ad un centrosinistra totalmente schiacciato sui gruppi antagonisti portatori di un massimalismo antistorico e privo di qualsiasi giustificazione ideale. Si tratta di avviare immediatamente un processo che faccia
le sue prove generali alle elezioni regionali del prossimo anno, per diventare poi completamente operativo
alle politiche dell’anno successivo. Con l’obbiettivo non di mettere insieme
pezzi sbrecciati di vecchie formazioni politiche, ma di dare vita ad una aggregazione
sostanzialmente nuova. Sia nelle forme che nei contenuti. In grado di diventare
il solo ed unico ago della bilancia della politica italiana.
Fantapolitica? Eccesso di presunzione e di ambizione per un ambiente caratterizzato da sempre
da individualismo esasperato ed egoismi personali e di bandiera? Tutto può essere. Ma se i liberali, i socialisti, i radicali e gli altri laici non sono in grado di liberarsi dalle catene dei
vizi storici, che almeno la condanna giunga al termine
di un confronto aperto, senza reticenze, in cui ognuno abbia il coraggio di assumersi le proprie responsabilità. Per questo
“L’opinione delle libertà” lancia un appello alla discussione senza pregiudiziali di sorta. Non bisogna lasciarsi paralizzare dalla paura di avere coraggio. Anche di correggere i vizi del passato
per contribuire ad assicurare al Paese un futuro migliore.
Direttore Responsabile de "L'opinione delle Libertà"