Domenico BriguglioNei giorni scorsi, la Fondazione Besso ha ospitato una mostra di acquerelli nel novero del progetto: 'Martedì d'arte'. Un'iniziativa tesa a testimoniare la grande attenzione che l'istituzione di largo Argentina, in Roma, ha sempre dimostrato verso la produzione artistica. Nella fattispecie, a essere ospitata nella prestigiosa sede è stata l'Associazione romana Acquarellisti, che ha organizzato una rassegna internazionale di alto livello, con le proposizioni di artisti provenienti da Italia, Olanda e Canada. Parlare di tutte le opere presenti non è ovviamente possibile: pertanto, ci limiteremo a citare quelle che più hanno colpito il nostro modo di vedere l'arte. La prima di queste opere appartiene all'olandese Erica Nussbaum: si tratta del ritratto di una giovane donna, Nathalie, in cui l'artista ha saputo cogliere in maniera egregia il carattere, lo spirito del soggetto. La postura del collo parla di una natura estroversa, accentuata dal sorriso leggermente malizioso di un volto che. stante alle piccole rughe d'espressione degli occhi, nei quali brilla una luce particolare, tradisce una spensieratezza e voglia di vivere che si traduce spesso nel sorriso. Di natura completamente diversa è Typical Dutch, di un altro olandese, Jan Min. L'opera ritrae minuziosamente, con una straordinaria perizia tecnica in tutti i dettagli - abbastanza difficile da ottenere con gli acquerelli - una barca che dondola pigramente, come si deduce dal leggero movimento dell'acqua intorno alla chiglia, in un tipico canale olandese. Il quadro, che ha colpito i nostri sensi fino al punto di avvertire lo sciabordio e l'odore dell'acqua, trabocca (per restare in tema) di struggente nostalgia. Così come, con un tema totalmente diverso, 'The weather in Brussels', dell'italiana Enza Palesati, in cui abbiamo rivisto, in un'istantanea mentale, l'immagine di un breve viaggio nella capitale belga. Lo sfumo sapientemente utilizzato da Enza ci porta prepotentemente dentro un'atmosfera crepuscolare, con un velo di nebbia che induce uno strappo malinconico nell'anima. Stesso discorso si potrebbe fare per 'Parigi 1900: la Gare de Lyon' di Antonio Laurito. Una stazione ferroviaria che conosciamo tutti benissimo, che ci riporta indietro verso un tempo pieno di fascino: la meravigliosa Parigi della Bella Epoque. Se parliamo di sogno, ecco Maria Modesta Di Rienzo, con il suo 'Un giorno perfetto': la reminiscenza onirica di un qualcosa che il risveglio mattutino minaccia di cancellare, ma talmente bello e imperdibile che consciamente lottiamo per trattenerlo, richiamandolo e sovrapponendolo financo alla realtà quotidiana. Ci piacerebbe citarli tutti, questi straordinari artisti, ma come specificato in premessa, non è possibile. Quindi, chiudiamo citando le peculiari opere dei canadesi Nathalie Coutou e, soprattutto, il grandissimo Phyllis Grant, la cui arte ha estimatori in tutto il mondo: un vero gigante del genere. Una doverosa menzione la riserviamo, infine, per le vivide piume del 'Volo' di Loreta Giannetti, che sembra stiano per volar via in ogni momento dalla tela: la 'ciliegina sulla torta' di una mostra della quale si può serbare a lungo un piacevole ricordo.


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