Vittorio CraxiUna nuova generazione laica, liberale, radicale, socialista e ambientalista dovrà farsi carico dei ritardi e dei deficit politici accumulati dall’area laica di sinistra di questi anni. Un ‘New Deal’, un nuovo patto tra queste forze è possibile, lontano da riedizioni forzate della Rosa nel pugno, ma non escludendo una virtuosa sintesi politica: una micro-coalizione che sviluppi un’agenda comune basata sui diritti civili e sociali, su una nuova educazione ecologica, su una comune visione sulle nuove istituzioni e su una nuova Assemblea costituente. La nuova questione morale della Seconda Repubblica appare come un enorme fallimento politico: crolla una grande illusione e la retorica del ‘nuovo’, a destra come a sinistra. Molti considerano la recente svolta giustizialista del premier come una ‘mossa’ decisiva: in realtà, essa non solo è contraddittoria, ma appare anche disperata ed inutile. Allo stato, tutto ciò ci richiama all’esigenza di disegnare un’Italia nuova. Tuttavia, dobbiamo anche pensare a una sinistra nuova, perché così com’è non è credibile come alternativa e non è pronta a governare. Questa nuova alleanza dovrà perciò porsi l’obiettivo di presentare un proprio candidato comune alle primarie del centro-sinistra. A tal fine, solleciterò una discussione politica più approfondita su New Deal e sul nuovo patto tra socialisti, laici, radicali e ambientalisti al prossimo Congresso del Psi, previsto a Perugia nei giorni 9, 10 e 11 luglio 2010.




(sintesi intervento dell'On. Vittorio Craxi al convegno promosso dalla Federazione dei Giovani socialisti: 'Per un'Italia nuova' tenutosi in Roma il 15 maggio 2010 presso la 'Casa delle donne' di via della Lungara, 19)
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