Raffaello MorelliL’Italia, in quanto fondatrice nel 1957 dell’innovativo 'progetto Europa' per costruire, a passo a passo, un’istituzione imperniata sui cittadini dei suoi Stati membri, non può oggi affrontare l’importante momento della riforma del Meccanismo europeo di stabilità senza tener conto di cosa abbia fatto fin dalla sua costituzione. Questo perché il Mes, in parte della sua struttura, non corrisponde al cardine europeo: uno sviluppo fondato sul dare ai cittadini europei la ‘chiave’ delle scelte caratterizzanti l’Ue, quale società impegnata ad ampliare il ricorso alla libertà. Ciò è essenziale, poiché è l’esercizio dello spirito critico dei singoli cittadini che rende migliore la convivenza nel tempo e che fa maturare, progressivamente, la rinuncia degli Stati in settori sempre più ampi, ai rispettivi privilegi sovrani. Dato che nell’Ue, il coinvolgere i cittadini è un’esigenza ineludibile, è contraddittorio che l’attuale Mes abbia una struttura non integralmente rientrante nel diritto Ue. Quando prevede casi in cui i prestiti agli Stati bisognosi vengano negoziati e gestiti da un organo a tre, dei quali un componente, il Fondo monetario internazionale, è estraneo all’Europa e, pertanto, assai lontano dai cittadini. Di conseguenza, l’Italia ritiene che la ratifica richiestale della attuale riforma del Mes debba accompagnarsi al rimuovere dalla struttura decisionalle la componente in contrasto con la 'missione Ue', cioè quella di essere fondata sui cittadini. Tale rimozione è urgente. E siccome non deve trasformarsi in una rinuncia ai fondi del Fmi, potrà essere previsto che a questo stesso organismo, qualora eroghi fondi a qualche membro Ue, la Commissione europea e la Bce forniscano adeguate garanzie per la restituzione e, inoltre, che si avvalgano del Fmi in veste di mero consulente esterno nel procedimento di sostegno finanziario a uno 'Stato-membro'. Avanzando tale condizione, l’Italia riscoprirebbe il proprio ruolo di Stato fondatore e concretizzerebbe l’impegno per  far crescere la  libertà dei cittadini della 'zona euro'.




Presidente della Federazione dei Liberali italiani


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