"Dal 18/4 cambiano le condizioni economiche del piano di base della tua scheda sim, che avrà un costo di 49 cent/settimana in più, addebitati anticipatamente ogni 4 settimane. I minuti, gli sms e i dati inclusi nella tua offerta non cambiano. Hai diritto entro 30 giorni di recedere dal contratto, o passare ad altro operatore, senza penali. Per info, condizioni economiche, cambio piano gratuito e diritto di recesso o passaggio ad altro operatore, chiama il 42*** o vai sul sito voda****. Puoi chiedere di parlare gratis con tutti i numeri e navigare gratis fino a 2 Giga ogni domenica chiamando il 42***". Questo il testo del messaggio che tutti gli utenti di
Vodafone Italia stanno ricevendo in questi giorni. A prima vista, senza negarlo, l'istinto è quello di scorrere il dito e premere su
'cancella', ma ultimamente il colosso inglese ha qualche
'problemino' con la
legge, con la
matematica e, soprattutto, con i fruitori delle loro
promozioni, ovvero gli italiani. Se si legge bene il testo del messaggio ricevuto, la cordialissima multinazionale di
Newbury, nel
Regno Unito, sta comunicando che dal
18 aprile 2017 il piano tariffario delle nostre
'schede-sim' aumenterà di
0.49 centesimi a settimana. Ovvero, poco meno di
2 euro al mese, pagati anticipatamente ogni
28 giorni. Se ciò non è di gradimento per l'utente, questi è libero di rescindere il contratto e passare a un altro operatore, gratuitamente. Tutto questo, dopo l'iniziale
'sgranata di occhi' e di
'bollore furente', dai piedi alla testa, potrebbe portare a chiamare immediatamente il
190 per chiedere spiegazioni: ebbene, dopo aver atteso svariati minuti, essere stati connessi con la
Romania, aver parlato con la
'povera' telefonista, aver urlato
"truffa" in stile
Salvini a
Pontida, il risultato finale è stato il seguente:
"Signora, non possiamo fare nulla: o accetta, oppure è libera di andarsene". Tramite questo
'latrocìnio', il fidelizzato cliente
Vodafone potrà usufruire della
"gratuita" (come la definiscono simpaticamente gli operatori)
'promozione Sunday', che consente di usufruire
2 Giga di traffico internet in
4G e avere
minuti illimitati unicamente
la domenica. Forse, nei giorni festivi, i
manager commerciali della
Vodafone, invece di andare a fare la classica gita fuori porta preferiscono
chiudersi in casa e passare le ore libere al
telefono. Ma placata
l'ra funesta, il motivo di tutto ciò è a vista d'occhio e a portata di mente:
l'Agcm (Autorità garante della concorrenza e del mercato) ha recentemente
multato Vodafone Italia per i numerosi effetti collaterali generatisi dopo le
variazioni contrattuali, ovvero la riduzione a
28 giorni - invece di
30 - dei pagamenti tariffari delle singole offerte, sia per mobile, sia per il telefono fisso. La sanzione è stata quantificata in
un milione di euro per le pratiche commerciali ed è stata resa nota
dall'Agcm lo scorso
29 dicembre 2016, con tutti i dettagli dell'istruttoria, iniziata nell'estate 2016:
"Le pratiche sono state ritenute aggressive in quanto idonee a limitare la libertà di scelta rispetto all'esercizio del diritto di recesso dal contratto da parte di quei consumatori che non intendevano accettare le modifiche predisposte, unilateralmente, dalla società" ha affermato
l'Antitrust, sottolineando l'impossibilità dei clienti di ogni
decisione rescissoria, poiché si limitava il mercato delle offerte concorrenti a livello
tempistico. Ecco trovato, allora, il
'costoso' filo di Arianna: la nuova rimodulazione in questione, da
1,96 centesimi/settimanali, trova la sua spiegazione nel sopperire alla
salata ammenda dello scorso dicembre. Ora, fermiamoci un secondo e ragioniamo: se il colosso
Vodafone ha
25 miliardi di dollari per celebrare le
'nozze' con
l'India e creare una nuova industria importantissima nel ramo delle telecomunicazioni mondiali, ha seriamente bisogno dei nostri
0.49 centesimi di euro a settimana? Oppure, questa nuova
'promozione' può esser vista tranquillamente come una semplice
truffa ai danni dei clienti, che continuano a pagare cari una serie di servizi alquanto banali? Noi continueremo a seguire gli avvenimenti. Per adesso, accontentiamoci di pensare che, forse, ingaggiare
mister Patrick Dempsey per gli spot televisivi e la nuova campagna pubblicitaria ci è costato
un po' troppo.