Raffaello MorelliAlcuni giorni fa è stata presentata a Livorno l'iniziativa 'Livorno delle diversità'. L'evento è stato promosso per realizzare un intervento sui terreni demaniali del porto del capoluogo toscano, che proietti nel futuro lo spirito della diversità individuale su cui è nata, 500 anni fa, la città. Come precisa il documento 'Livorno delle diversità' si vuol attivare il risveglio "dal sonno del conformismo della propria comunità, che nel tempo ha reso sterile il convivere. Un risveglio può derivare solo dal rifondare la convivenza, basandola sul riconoscere e sul rispettare la diversità individuale di chi si trova a viverci in via stabile o temporanea". Per attivarlo, intanto simbolicamente, si punta a "costruire un luogo e un manufatto simbolici che, su terreno demaniale in riva al mare, costituiscano un richiamo costante al senso profondo della diversità quale condizione di vita per l'accogliere e per l'intessere relazioni". Nella dichiarata consapevolezza che "riscoprire la diversità individuale, è strettamente connesso alla laicità istituzionale". Questa iniziativa - che si è immediatamente dotata del sito www.livornodelladiversita.eu - costituisce l'evolversi di una situazione, ovvero da quando, nel 2013, all'ingresso del porto venne installata una statua della Madonna alta più di otto metri, promossa dai piloti portuali e finanziata da un grosso operatore marittimo, con la benedizione della Curia. Un gruppo di cittadini domandò subito all'Autorità portuale di legare la concessione dello spazio demaniale all'impegno di concederne altri quando richiesto per scopi analoghi. Il legame non fu istituito, ma il presidente dell'Autorità pubblicò su tutte le testate cittadine il suo impegno a concedere altre aree se richieste per finalità consimili. Così, invece di polemizzare con chi voleva far passare la statua della Madonna come simbolo di tutti i credi, quel gruppo di cittadini, di varia esperienza culturale, si è allargato nel tempo e ha dato vita al progetto: 'Livorno delle diversità', la cui proposta integrale, così come i nomi stessi dei suoi promotori e primissimi aderenti, si può leggere sul sito www.livornodellediversita.eu (oltre che seguire sull'omonimo gruppo di Facebook). Nelle prossime settimane, 'Livorno delle diversità' opererà su due piani: all'interno proseguirà il contatto con l'Ordine degli architetti per predisporre la scelta dell'ubicazione del terreno su cui chiedere, entro febbraio 2015, la concessione all'Autorità portuale; verso l'esterno, si comincerà a diffondere l'idea dell'iniziativa e a raccogliere nuove adesioni. Una proposta che intende sottolineare come,  per aprire le porte al futuro, sia necessario  "separare la gestione pubblica della convivenza civile, dalle suggestioni rigide ispirate da un qualche credo (magari anche privilegiato)". Si tratta dunque di un impulso dai tipici caratteri della convivenza laica, aperta a tutti coloro che, credenti e non credenti, intendono imperniare la convivenza sulla diversità e non sul conformismo sociale che irreggimenta. Per aderire a 'Livorno delle diversità' è sufficiente andare sul sito www.livornodellediversita.eu e cliccare su uno dei due 'Aderisci ora!' ivi pubblicati.





Presidente nazionale della Federazione dei liberali italiani
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