Valentina CorsalettiDelusione a Mosca per le proposte americane sullo scudo antimissilistico che Washington intende installare in Polonia e nella Repubblica ceca: il ministero degli Affari esteri russo, infatti, ha sostanzialmente bocciato un testo di compromesso consegnato dagli americani. Le otto pagine elaborate dagli Usa "ad una prima analisi non giustificano le aspettative della Russia e non corrispondono alle promesse fatte dagli Stati Uniti", ha detto un alto funzionario all'agenzia Interfax, sottolineando come "la montagna abbia partorito un topolino". Poche indiscrezioni filtrano sul contenuto della missiva americana. Ma stando ad alcuni giornali, il punto essenziale sarebbe rappresentato dal fatto che che Washington non avrebbe cambiato idea circa la collocazione delle componenti antimissilistiche. "In queste sei settimane", ha dichiarato una fonte ministeriale russa, "non è cambiato nulla nella posizione americana. Le nostre aspettative sono state disattese, poiché non si tratta di ciò che era stato promesso nei colloqui del 12 ottobre ultimo scorso, a Mosca, fra i segretari americani di Stato e alla Difesa, Condoleezza Rice e Robert Gates, e i loro colleghi russi, Serghei Lavrov e Anatoli Serdiukov". Nei giorni scorsi, a margine del suo incontro con il presidente del consiglio italiano, Romano Prodi, il leader del Cremino, Vladimir Putin, aveva parlato di una telefonata incoraggiante intercorsa con il presidente americano George Bush, il quale avrebbe "ascoltato le nostre preoccupazioni". Ma non è certo su Washington che la Russia sembra fare affidamento al fine di arginare quello che considera un ‘accerchiamento’ da parte della Nato. Come già sottolineato dallo stesso Prodi, "il clima politico polacco necessita di ulteriori approfondimenti" dopo la sconfitta elettorale dei rigidi gemelli Kaczynski. Qualche segnale di distensione è gia arrivato dal nuovo premier, Donald Tusk, che ha annunciato la prosecuzione delle trattative con Washington, ma accanto a negoziati "con la Nato e con certi nostri vicini". Ed ha aggiunto: "Noi vogliamo un dialogo con la Russia, l'assenza di dialogo non serve a nessuna delle due parti". La Varsavia del neopremier ha già aperto agli ispettori veterinari russi gli allevamenti e le fabbriche polacche per la lavorazione delle carni, in modo da superare il contenzioso che ha portato Mosca al blocco delle importazioni da Varsavia e la Polonia dei Kazcynski a porre il veto sull'accordo di partnership strategica con l'Ue. E' piaciuto ai russi anche l'annuncio del prossimo ritiro dall'Iraq del contingente polacco, una mossa che rimarca una certa presa di distanza con gli Usa e conferma la dichiarata intenzione del nuovo governo per una politica maggiormente eurocentrica. Nei prossimi giorni, Lavrov sarà negli Usa, ad Annapolis, per partecipare alla conferenza internazionale sul Medio Oriente: a margine, incontrerà nuovamente la Rice per discutere ancora dello ‘scudo’. E' però difficile che in un anno 'elettorale', sia per la Russia, sia per gli Stati Uniti, la retorica lasci spazio a un riavvicinamento consistente: un "No" polacco ai piani Usa rimane, per Putin, la soluzione più auspicabile. Per ora, le proposte americane contengono pochissimi elementi di novità (l'apertura a ispezioni militari russe degli impianti dello scudo, e la possibilità di non rendere operative le nuove basi finché non verrà dimostrato che l'Iran possiede missili in grado di raggiungere l'Europa). Un ‘pacchetto’ che Mosca giudica insufficiente per ritirare la già annunciata moratoria sui Cfe, i trattati per il disarmo delle forze convenzionali in Europa, dai quali Putin ha annunciato un ritiro unilaterale.
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