La senatrice a vita, Liliana Segre, è una superstite dell’Olocausto. Sopravvissuta al campo di concentramento, ella è diventata la maggior testimone di quelle tristi pagine di Storia. Aveva 13 anni quando venne costretta a salire su quel treno, partito dall’ormai famoso binario 21 della stazione di Milano centrale verso il campo di sterminio di Auschwitz. Ha iniziato a raccontare della 'puzza' di quel vagone, dov’erano ammassati come bestie, delle lunghe e fredde giornate nel campo, della fame, delle privazioni, dei pidocchi, delle malattie, dei cani lupo delle SS e delle violenze: tutte le dure condizioni a cui erano sottoposti per la sola ‘colpa’ di essere Ebrei. Ha ancora inciso sul braccio il suo numero di matricola: quel numero che, ogni giorno, la spinge a non dimenticare e a lottare affinché resti sempre viva la memoria. Il 27 gennaio ricorre, per l'appunto, la Giornata della memoria, istituita in Italia con la Legge 211/2000 e proclamata poi dall’Onu, nel 2005, con l’intento di non dimenticare e indurre le giovani generazioni non solo a conoscere veramente come andarono i fatti, ma a prendere coscienza della brutalità di cui si sono macchiati gli esseri umani e a lottare perché ciò non si ripeta più. Purtroppo, ancora non viviamo in un mondo pacifico e le vittime di guerra tutt'oggi pagano con la vita il peso dei conflitti, tra bombardamenti, uccisioni, rapimenti, prigionie in campi nascosti o in certe note ‘carceri-lager’. La senatrice Liliana Segre per tanto tempo è stata perseguitata anche dai pesanti ricordi di Auschwitz e solo dopo diversi anni ha avuto la forza di raccontare. Altri, come Primo Levi, hanno affidato ai libri i loro racconti, ma non sono più riusciti a vivere una 'vita normale'. Da allora, Liliana Segre è instancabile nel proporre i suoi appelli alla pace, con la lucidità di chi sente il peso e il dovere morale di parlare perché “la memoria rende liberi”. Proprio per il suo attivismo e la sua instancabile testimonianza è stata minacciata e vive sotto scorta. Nonostante le evidenze storiche, c’è ancora chi nega l’Olocausto e odia gli Ebrei. E la paura più grande della senatrice è che, dopo la morte degli ultimi superstiti, si arrivi all’oblio. Ebbene, proprio in occasione della Giornata della memoria, nelle sale cinematografiche verrà proiettato il docufilm ‘Liliana’ di Ruggero Gabbai: una narrazione intima e personale con l’uso di materiali d’archivio inediti, per lanciare ancora una volta un messaggio di libertà e uguaglianza. Scampata 'per caso' ad Auschwitz, sopravvissuta grazie all’amore del marito e alla sua resilienza, Liliana Segre continuerà a battersi contro l’intolleranza, perché “senza la memoria, tutto rischia di essere rimesso in discussione”.