Aldo Chiarle, partigiano socialista, massone nonché esimio collaboratore del quotidiano “L’opinione delle Libertà”, il 23 aprile ha scritto sulla sua rubrica “LaicaMente” un articolo a parer mio memorabile e degno di nota per tutti gli spiriti critici e ancora vivi di questo nostro Paese. Chiarle parla del Vero Terrorismo, ovvero di come il dogma cattolico agisca sulle coscienze per mezzo di colui che si dice rappresenti l’emissario di Dio in terra: Papa Ratzinger. La Chiesa cattolica si fonda, infatti, su questa grande menzogna. Essa è stata edificata sul e per il potere. Essa nei secoli e per mezzo della violenza ha imposto il suo credo a suo dire universale (cattolico = universale). E così la Chiesa ha sterminato popolazioni gnostiche quali i bogomili e i catari, ha distrutto importanti manoscritti gnostici, ha gettato fango sulla filosofia platonica, ha arso sul rogo liberi pensatori come Giordano Bruno, ha imposto la sua fede a popolazioni che vivevano in pace ed armonia con la natura: in Sudamerica, in Africa... Ecco perché non si può non considerare la Chiesa cattolica come un’organizzazione che ha saputo mediaticamente sfruttare il messaggio di Cristo per i suoi scopi personali. E così, da un messaggio d’Amore e di Speranza quale quello cristiano delle origini, si è arrivati ad edificare un’istituzione che ha anticipato di secoli il nazismo ed il comunismo, mietendo più vittime e che ha perpetrato nei secoli le sue barbarie.
Oggi come ieri, gli alti prelati cattolici, come scrive Aldo Chiarle nel suo bell’articolo, affermano che la convivenza, il libero amore, l’eutanasia, la ricerca scientifica, sono dei mali, degli assassini, delle barbarie. Alla luce della storia dell’Istituzione che essi rappresentano, ci chiediamo come possano affermare ciò. Gli spiriti laici, pensanti, vivi e liberi di questo nostro Paese (ancora purtroppo attaccato ai dogmi) possano portare la Luce della Sapienza e della Conoscenza nella cultura, nel giornalismo, nella politica e nella scienza. Aldo Chiarle, LaicaMente, ne è un degno rappresentante.


Articolo tratto dal quotidiano 'L'opinione delle Libertà' del 10 maggio 2006
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