Vittorio Lussana

La giornalista Cecilia Sala è tornata in Italia. E, indubbiamente, bisogna dire che Giorgia Meloni, questa volta, è stata proprio brava: ha saputo distinguere il caso dell’ingegnere iraniano, Mohammed Abedini Najafabadi, arrestato alla Malpensa su richiesta degli americani e ha ottenuto da Donald Trump in persona di poter avere le mani libere per trattare con l’Iran. Era quella la carta da giocare e lei lo ha capito perfettamente: si tratta di una ragazza intelligente e poco importa che provenga dall’ambiente politico dal quale proviene. Come diceva Confucio: “Non importa di quale colore sia il gatto: l’importante è che acchiappi i topi”. Bisogna sottolineare, in secondo luogo, che già nei primi giorni di prigionia di Cecilia Sala, la Farnesina si era messa in contatto con Teheran per negoziare la sua liberazione. E che le iniziali dure condizioni carcerarie erano leggermente migliorate dopo la visita dell’ambasciatrice italiana in Iran, Paola Amadei. Tuttavia, i negoziati rischiavano di arenarsi intorno alla figura dell’ingegnere iraniano, fermato alla Malpensa con l’accusa di traffico illegale di tecnologia bellica. Si tratterebbe, infatti, di un programmatore e costruttore di droni, tramite tecnologia militare sottratta agli Stati Uniti e poi rivenduta all’Iran: anche gli americani hanno le loro ragioni per avercela con lui. In pratica, gli Stati Uniti, paradossalmente, rischiavano di essere di ostacolo alla trattativa. Ciò anche in seguito alle polemiche che esplodevano ogni giorno tra Jo Biden, presidente uscente e Donald Trump, presidente rientrante alla Casa Bianca. Abedini si trova, attualmente, nel carcere di Opera. E il 15 gennaio prossimo, la Corte d’appello di Milano esaminerà la richiesta di arresti domiciliari avanzata dal suo legale, l’avvocato Alfredo De Francesco. Distanziare le due situazioni, quella di Cecilia Sala e quella di Abedini, era la mossa corretta. Giorgia Meloni lo ha compreso perfettamente e si è data da fare, sia con la nostra intelligence, sia con gli staff di Biden e Trump. Giunti a questo punto, la magistratura italiana si ritrova anche più libera di valutare approfonditamente il 'caso-Abedini', trattenendolo ai domiciliari fino all’udienza che stabilirà se concedere o meno l’estradizione negli Usa. L’accordo diplomatico con l’Iran era, ormai, cosa fatta: rimaneva solo di informare gli americani. Cosa che Giorgia Meloni ha fatto con la sua ‘ammazzata’ tra Ciampino e la Florida, andata e ritorno. C’è da dire che, nelle sue 5 ore e mezza trascorse presso la residenza di Donal Trump a Mar-a-Lago, Giorgia Meloni si è pure dovuta sorbire una 'pugnetta complottista' sulle elezioni presidenziali americane del 2020. E in questo, siamo pienamente solidali con la premier. Ci sarebbe da capire, invece, quale sia stato il ruolo di Elon Musk nella vicenda, il quale pare ci abbia messo una 'buona parola'. Stando alle voci che circolano, la mamma di Cecilia Sala gli avrebbe promesso un buon piatto di pasta e lui avrebbe optato per una carbonara. E per una carbonara fatta bene, si fa questo e altro.




(articolo tratto dalla rubrica settimanale 'Giustappunto!', pubblicata su www.gaiaitalia.com)

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