Italia e Romania hanno trovato una prima intesa in materia di sicurezza e immigrazione: agenti romeni arriveranno in Italia, non ci saranno ‘espulsioni di massa’ e l’Unione europea è invitata a fare di più al fine di risolvere il problema dei rom. Al termine di un incontro tenutosi a Palazzo Chigi, il presidente del Consiglio Romano Prodi e il premier romeno Popescu Tariceanu, durante una conferenza stampa congiunta hanno spiegato i punti di convergenza tra Italia e Romania partendo da una premessa: “La Romania”, ha dichiarato Prodi, “è un Paese amico e i crimini non hanno nazionalità: gli episodi terribili di questi giorni non hanno nulla a che vedere con le nazionalità di chi se ne è reso responsabile, poiché si tratta di fenomeni criminali e basta. Anche il crimine diventa multietnico in società multietniche. Noi non dobbiamo strumentalizzare il razzismo e l'ignoranza. Con Tariceanu”, ha proseguito, “ci siamo trovati d’accordo su tutto, a partire dalla necessità di intensificare il nostro lavoro insieme perseguendo una doppia esigenza: conciliare il bisogno di sicurezza dei nostri concittadini, sia italiani, sia romeni, con quello di garantire il loro pieno esercizio del diritto di libera circolazione. Se qualcuno non lo avesse ancora capito, in Europa esiste la libertà di circolazione delle persone, una delle libertà fondamentali dell’Ue. Quindi, non ci saranno espulsioni di massa, perché l’Italia è uno Stato di diritto e le misure prese non sono state varate sulla scia dell'emozione, non sono misure improvvisate, ma rappresentano un insieme coerente nel pieno rispetto dei diritti di quanti vogliono operare onestamente in Italia”. Tra le misure annunciate: una ‘task - force’ comune fra Italia e Romania sulla sicurezza con l’arrivo di agenti dall’Est e una lettera al presidente della Commissione europea, José Manuel Durao Barroso, che chiederà alla Ue che venga affrontato, anche attraverso l’uso di fondi strutturali, il problema della popolazione rom. “Quello dei rom è un problema che deve essere affrontato in ambito europeo. Gli Stati membri di destinazione non hanno da soli i mezzi per far fronte alle difficoltà”, scrivono Prodi e Tariceanu a Barroso, “e non si può impedire ai cittadini di esercitare il loro diritto alla libera circolazione, ma i Paesi di destinazione non sono in grado di assorbire un numero rilevante di persone, a volte sprovvisto di mezzi adeguati. Sulla base di queste considerazioni, noi richiamiamo la vostra attenzione sul fatto che la risposta più efficace deve venire dall’Unione europea. Il premier romeno Tariceanu ha giudicato “utile e fruttuoso” l’incontro di oggi ed ha auspicato che la collaborazione e i rapporti tra i due Paesi migliorino in futuro. In Parlamento, nel frattempo, si discuteva: mentre alla Camera oltre 30 deputati hanno aderito all'iniziativa di Franco Grillini, Enrico Buemi e Valdo Spini tesa a dar vita ad un’associazione parlamentare di amicizia tra Italia e Romania, alcuni deputati della Lega Nord hanno manifestato davanti a Montecitorio contro il governo e la commissione Affari costituzionali del Senato ha approvato, con un voto bipartisan, i caratteri d’urgenza e necessità del decreto sulle espulsioni dall’Italia per motivi di ordine pubblico.