Mentre
l’Unione europea è in procinto di attuare un nuovo programma di trasformazione di tutte le
cucine a gas in cucine
a induzione, a
New York è stato approvato il
divieto di installazione per
termosifoni e
fornelli a partire dal
2026. Un evento del genere, accolto già con entusiasmo da
ambientalisti e
attivisti sul clima, è molto più significativo di quello che può sembrare in apparenza. E potrebbe rafforzare e influenzare il
piano ‘green’ previsto
dall’Ue per un futuro più
sostenibile e un ambiente più pulito. Al momento, quello di
New York risulta essere il primo Stato in tutti gli
Stati Uniti d’America ad aver preso questa decisone. La misura fa parte della nuova
legge di bilancio da
229 miliardi di dollari, presentata dalla governatrice democratica,
Kathy Hochul. “Cambiare il modo in cui produciamo e usiamo l’energia per diminuire la nostra dipendenza dai combustibili fossili, contribuirà a garantire un ambiente più sano per noi e per i nostri figli”, ha sottolineato il portavoce
Carl Heastie in un comunicato. Com’era prevedibile, la decisione ha scatenato
l’ira di
grandi aziende, gruppi industriali del gas, lobby dei ristoranti e degli
elettrodomestici. “Un divieto incostituzionale, il primo nella nazione, sugli allacciamenti al gas naturale nelle nuove costruzioni farà lievitare le bollette e aumenterà i costi delle abitazioni”, ha tuonato il senatore repubblicano dello Stato di New York,
Robert Ortt. In verità, ad essere escluse dalla norma saranno
edifici e
apparecchiature già esistenti, mentre le
nuove costruzioni con meno di
sette piani dovranno
adeguarsi alle disposizioni a partire dal
2026. I requisiti entreranno in vigore per gli edifici più alti solo a partire dal
2029. Nel nostro Paese c’è chi ha fatto delle
stime sull’impatto che avrebbe una norma simile nei confronti
dell’ambiente e dei
cittadini italiani: lo studio è stato condotto dalla
Sima (Società italiana di medicina ambientale,
ndr) e spiega quali potrebbero essere i
benefici in favore del nostro pianeta, ma anche gli
svantaggi per i consumatori su ciò che riguarda i costi.
“Un eventuale addio dei fornelli a gas in Italia", ha affermato il presidente di Sima,
Alessandro Miani, "al pari di quanto disposto a partire dal 2026 dallo Stato di New York, determinerebbe innegabili benefici sul fronte ambientale, ma nessun vantaggio per le tasche dei cittadini. Il primo risparmio determinato da una cucina a induzione riguarda l’efficienza.
Il rendimento di un piano a induzione è pari in media al 90%, mentre i piani cottura a gas fino a poco tempo fa avevano un’efficienza media del 40%, i migliori del 55%; gli ultimi modelli più performanti raggiungono il 65%. Ciò significa”, ha aggiunto
Miani, “che per cucinare la stessa pietanza col piano ad induzione servirà meno tempo (fino al -50%), rispetto alla cottura a gas. Una famiglia che sceglie un piano cottura a induzione risparmia in media 245 chilogrammi di Co2, rispetto a chi usa un fornello tradizionale: l’equivalente della quantità di anidride carbonica assorbita da 13 alberi. Tuttavia”, ha poi sottolineato il presidente di
Sima, “se la cottura a induzione elimina l’inquinamento da ossidi di azoto e metano, che deriva dai normali fornelli a gas, gli altri inquinanti indoor emessi durante la preparazione dei cibi, per esempio quando si frigge l’olio o si cucina la carne alla piastra, rimangono inalterati, trattandosi di composti nocivi che si liberano a prescindere dalla tipologia di piano cottura utilizzato. L’elevata efficienza dei piani ad induzione” ha spiegato ancora il presidente
Miani, “riduce i tempi di cottura ma richiede il consumo di elevati picchi di energia (alcuni dei quali arrivano a 7 mila 400 Watt). Di conseguenza, poiché le tariffe dell’elettricità sono superiori a quelle del gas, i cittadini sarebbero costretti a pagare molto di più per i consumi”. Inoltre, le
cucine a induzione sono considerevolmente più
costose rispetto a quelle a gas. E richiedono
pentole e
padelle specifiche. Come si evince da studi come questi, i
benefici sul fronte
ambientale non sempre coincidono con un maggior
risparmio sui costi delle
bollette.