L’arte è da sempre espressione di libertà: un territorio senza confini, in cui l’individuo racconta il proprio immaginario e vissuto. La cultura è un bene comune e deve rimanere accessibile a tutti, perché la vita stessa è un’opera d’arte collettiva. Se si spegnessero i sogni e i desideri che animano l’umanità, si spegnerebbe la luce della sua bellezza e della sua essenza più profonda.
Cultura e partecipazione
L’interesse e la partecipazione culturale creano un tessuto vitale, coeso e sicuro. Tuttavia, le logiche di mercato hanno trasformato la cultura in un prodotto per pochi, separando il popolo dalla propria creatività. Per garantire un accesso democratico all’arte e alla cultura, è necessario:
• mantenere vive le feste di quartiere, i mercatini e i concerti, promuovendo iniziative locali che coinvolgano attivamente le comunità;
• garantire la gratuità dei musei pubblici, per favorire la diffusione della cultura in ogni livello sociale;
• sostenere festival, gallerie, spazi comunitari e strumenti digitali che rendano l’arte fruibile anche al di fuori dei circuiti elitari;
• promuovere una rete di scambio tra periferia e centro, evitando il degrado delle periferie e rafforzando il senso di appartenenza culturale. Solo restituendo l’arte alle persone, rendendola un’esperienza collettiva, si possono abbattere le disuguaglianze sociali. Contrastare una visione elitaria dell’arte significa impedire che la produzione culturale sia controllata da chi detiene il capitale, riducendo la partecipazione popolare e, con essa, la capacità di esprimersi e di esistere.
Arte come memoria e resistenza
L’arte non è solo intrattenimento, ma:
• memoria collettiva, che conserva e trasmette la Storia di un popolo;
• strumento di lotta e identità sociale, capace di dare voce alle istanze più profonde della società;
• forza rivoluzionaria, che ha sempre sfidato il potere e denunciato le ingiustizie, dalle avanguardie del secolo scorso ai movimenti artistici contemporanei. Anche oggi, gli artisti di tutto il mondo usano la loro voce per sensibilizzare sulle grandi questioni sociali, dall’ambiente ai diritti umani.
Cultura, partecipazione e democrazia
L’atto più rivoluzionario è creare spazi accessibili a tutti, che favoriscano la crescita non solo individuale, ma anche sociale. Per questo è fondamentale:
• aprire spazi al volontariato, all’associazionismo e ai sindacati, affinché la cultura diventi un vero strumento di partecipazione politica e di crescita collettiva;
• garantire il diritto alla cultura come espressione della democrazia, promuovendo una politica culturale inclusiva;
• sostenere il valore dell’arte come strumento di consapevolezza e sviluppo, in linea con l’articolo 4 della Costituzione, che afferma il dovere di ogni cittadino di contribuire al progresso materiale e spirituale della società.
Un futuro per l’arte e la cultura
Per una vera crescita dell’individuo e della società, è necessario difendere quel campo democratico chiamato cultura, in cui possano fiorire tutti i pensieri e le azioni di un’umanità realizzata. Arte e libertà sono legate da un rapporto inscindibile, ma la partecipazione artistica richiede:
• spazi adeguati in cui creare e condividere;
• risorse per sostenere artisti e iniziative culturali;
• riconoscimento del valore sociale dell’arte come elemento essenziale del benessere collettivo. Solo abbattendo le barriere, l’arte può diventare davvero un linguaggio universale, capace di unire le persone oltre ogni confine. Mi auguro che il critico e storico dell’arte, Vittorio Sgarbi, torni presto a incuriosirci sugli aspetti che caratterizzano la nostra cultura, approfondendo anche le radici del cristianesimo e il ruolo della Chiesa nell’arte e nella società.
(articolo tratto dalla rivista 'Contrattacco', periodico del Sindacati generali di base)