Marcello ValeriRoma, 2 agosto 2022, reparto di Oculistica presso il Policlinico Umberto I. Dopo una visita, un paziente chiede il referto medico che certifichi il controllo sanitario effettuato, ma viene prima mandato alla ricerca dello specialista che lo ha visitato, poi viene accusato di non aver fatto richiesta del documento previa la visita stessa, infine, viene costretto ad attendere in sala d’attesa insieme a una moltitudine di persone prima di riuscire a ottenere quanto da lui richiesto. In questo periodo di incertezza, in cui si dice che il termovalorizzatore di Roma avrebbe fatto cadere il Governo Draghi, portando l’Italia verso le prime elezioni settembrine della Storia della Repubblica; in una fase storica in cui i sedicenti Partiti di sinistra sono per lo più preoccupati di fare fronte unico contro la destra populista; in giorni come questi, in cui i leader ‘sinistrorsi’ vantano la volontà di trovare l’unione con gli altri leader progressisti, accusandone altri di non volere accordi e “bla, bla, bla…”; in questi mesi in cui la sinistra non fa altro che riciclare idee ‘draghiane’ e, persino, ‘bertinottiane’ senza, peraltro, saperle spiegare bene, dando ingenuamente il fianco al fuoco di alleggerimento degli esponenti della destra; ebbene, date tutte queste premesse ci si deve arrendere a una sinistra che, in fondo, è sempre la stessa, che non ha più il coraggio di mettersi in gioco e che, fondamentalmente, difende uno ‘status quo’ che non incentiva il sistema delle prestazioni pubbliche a un grado decente di efficienza, che non comunica e che non lascia circolare le informazioni di cui i cittadini avrebbero bisogno. Per governare un Paese bisogna essere coraggiosi e responsabili. Bisogna avere una visione politica, sebbene anche l’inettitudine e l’incoscienza potrebbero essere dei ‘plus’ per essere votati, soprattutto ultimamente. Tutto scorre più o meno liscio sotto il caldo torrido, mentre gli ‘scagnozzi’ della destra demagogica si preparano alla parodia della ‘Marcia su Roma’ a cento anni dalla prima edizione, mentre i poveri diventano sempre più poveri e i ricchi sempre più ricchi e Casapound fa proseliti tra i dimenticati delle periferie. Quei dimenticati che, una volta, erano rappresentati da una sinistra che, ormai, ha preso le distanze dal lavoratore, dall’uomo della strada, dai ceti meno abbienti per guardare al potere economico con la stessa ammirazione che puoi trovare negli occhi di una vecchia prostituta che guarda lusingata il suo nuovo cliente. Ignorando che anche il potere economico, come qualsiasi potere, se ben utilizzato, può essere un mezzo efficace per poter fare della buona politica, realmente ‘di sinistra’, che riparta dalla base e dalla sua storica vocazione per la tutela dei diritti (cittadinanza, salari che possano permettere di arrivare a fine mese, una buona scuola pubblica, la salute …), per la tutela dell’ambiente, per la tutela del più debole (i forti lo sono già). Al contrario, dobbiamo constatare una realtà ‘radical-chic’ che non ascolta il Paese, che non riesce a parlare una lingua efficace, semplice e comprensibile ai più, lasciando campo libero a una destra che si limita a lanciare i suoi slogan più vetusti – Dio, Patria, Famiglia e Onore – riuscendo a farsi comprendere benissimo dall’Italietta del 2022. In una situazione del genere, certi nostri medici ‘piacioni’, dai buoni modi di fare e che, presto o tardi, lavoreranno in ‘intramoenia’ per accorciare i tempi del nostro Servizio sanitario nazionale e soddisfare, presso gli stessi ambulatori e con le stesse attrezzature, le necessità stringenti di coloro che potranno permettersi di pagare tariffe decisamente più alte, rispetto a quelle ‘low-cost’ del Ssn, di certo non possono toglierci il piacere di avere tra le mani il foglio in cui c’è scritto l’esito di una visita oculistica attesa per lunghi mesi. Anche se abbiamo pagato il ticket di base.





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