Leggo purtroppo sull’Internazionale che c’è una grande crisi, tra le crisi, che preoccupa davvero molto. Non è l’auto, non sono le sgangherate fabbriche di questa ‘Italietta’ allo sbaraglio, ma di un settore di vitale importanza per il mondo: quello dei ‘super jet’, un prodotto, gli ignoranti potrebbero dire, di ‘nicchia’. In effetti, sono solo quei due o trecento multimilionari delle grandi aziende i principali utilizzatori dei piccoli oggetti volanti. Ma questi ‘grandi’ della Terra devono dimostrare un forte senso del risparmio. E qualche maligno ha notato come questi ‘paperoni’ dell’auto americana si siano mossi a bordo di poco economici jet. Il settore immediatamente è entrato in crisi, ma siccome non si butta via niente, il mercato dell’usato è andato alle stelle. E dire che qualcuno dei ‘call center’ pensava di essere l’unico ‘poveraccio’ cassaintegrato. Leggo poi su ‘Vanity Fair’ un’appassionata lettera di un giovane omosessuale che desidera, proprio in qualità di omosessuale, pagare meno tasse. Sostiene che questo governo, apertamente schierato contro di lui e quelli come lui, farebbe di tutto per ostacolare la sua vita. In effetti, il ragionamento, nel suo drammatico qualunquismo, ci appartiene. Anche noi vorremmo essere rappresentati da persone di un certo ‘spessore’ e pagare tasse sensate. Noi laici siamo da sempre così. Ed è bello sapere che anche gli omosessuali sono dalla nostra parte. Non ci resta che fondare un partito, magari di sinistra, giusto per fare le ‘mosche bianche’. Leggo sempre su ‘Vanity Fair’ che Gad Lerner ha un interessante punto di vista sugli ultimi, deprecabili, episodi di razzismo accaduti. E dichiara: “In un solo giorno ad Auschwitz si uccidevano più ebrei di quanti palestinesi siano mai morti per mano di Israele”, che è un bel conto. Ragionando così, ad essere iracheni, si potrebbe andare in giro per New York con la certezza di poter uccidere almeno cento newyorkesi al giorno ed essere dalla parte della ragione. E pensavo anche di assumere Lerner come avvocato. Scruto, appoggiata malinconicamente a uno scaffale della Mondadori, l’ultima fatica di Moccia e molte altre domande mi braccano. E’ infatti diritto di ogni lettore, secondo Pennac, avere gusti e poter scegliere. Ma questo Moccia è la prova provata che è diritto di ogni editore di ‘fottersene’ dell’intelligenza dei lettori e lasciare che siano loro a provare un senso di vuoto che non si percepiva dai tempi di De Carlo. In ultimo, aspetto ansiosa la spassionata testimonianza del padre della giovane giunonica eliminata dal GF9. Dice di essere fiero di sua figlia, che lei ha tanto da dare e che è anche molto intelligente. Dunque, sarebbero ingiuste le critiche che la apostrofano come una ‘donnetta mediatica’, perché ognuno, davanti alla vergogna del fallimento, ha diritto a un’ultima difesa. Sarei curiosa anche di sentire il parere di un buon ginecologo di fama internazionale, che suppone come toccarsi ossessivamente le ‘tette’ può portare a dei problemi (no, non fa diventare ciechi, questo già lo so…). Vorrei non leggere, ma già mi immagino ciò che accadrà: 1) una difesa della suddetta giunonica proveniente da un inaspettato intellettuale che si schiera in sua difesa e di tutte le ‘tettone’ esibizioniste del mondo; 2) una critica da ‘Famiglia Cristiana’, il giornale dei teledipendenti cattolico-conservatori, tesa a evidenziare che è finita la tivù italiana, dimenticando di menzionare dove sono finiti, invece, quelli che la guardano; 3) l’homepage di Facebook con centinaia e, forse, migliaia di gruppi pro e contro, di cui l’unica cosa simpatica saranno le foto degli autori del Grande Fratello che ci hanno provato con il cieco, o non vedente e con la hostess disoccupata, o diversamente lavoratrice, dimenticando che un paio di ‘tette’, sin dai tempi dell’invenzione del tubo catodico, risolvono sempre ogni problema. Mi sono rifiutata di leggere tutti gli articoli sull’argomento, per presunzione d’intelletto. E credo che nessuna mente eccelsa debba spiegarmi l’evidente semplicità di quello che sta accadendo. Tuttavia, non posso fare a meno di pensare che questa ‘smidollata’ generazione debba anche avere la fortuna di una vita ‘ormonale’ così semplificata.