Vittorio CraxiHo ricevuto dalla segreteria del Partito socialista di Roma e del Lazio e dal vertice nazionale la richiesta di guidare la lista per le elezioni comunali della capitale d’Italia. Con questo spirito, lo stesso candidato sindaco del centrosinistra, On. Gualtieri, si è detto onorato di potermi avere al suo fianco nella campagna che ha una finalità amministrativa, ma riguarda il futuro stesso dell’assetto del centrosinistra e il ruolo che in esso possono svolgere i socialisti. Per queste ragioni, pur avendo avuto riserve di diversa natura, ho accettato. Innanzitutto, per senso di responsabilità verso la comunità politica a cui appartengo e per quella che considero una delle ragioni della mia vita, ovvero che possa rinascere in Italia una forza socialista degna di questo nome. E a questo tentativo, ancora una volta, conscio delle difficoltà, intendo dare il mio contributo. Roma é la capitale d’Italia, la città dove vivo e dove è nato uno dei miei figli. Ed é la città dove ha vissuto mio padre e dalla quale ha ricevuto i consensi per il parlamento italiano ed europeo. Aiutare questo sforzo dei socialisti romani in questo breve lasso di tempo che ci separa dal voto è, per me, al tempo stesso un privilegio e un onere, che mi assumo con responsabilità cercando di sviluppare un’iniziativa politica e programmatica che sia in sintonia con i bisogni primari dei cittadini e, al tempo stesso, che sappia rappresentare una tradizione politica e amministrativa. In una nota congiunta del Psi e del Pd si sottolinea la necessità del superamento delle divisioni storiche, attraverso una robusta revisione degli errori che hanno diviso la sinistra nel passato e, a questo riguardo, sostenendo la mia candidatura a sostegno di Gualtieri. Un fatto politico che considero assai importante, non solo relativamente alla contesa elettorale di ottobre. Per la prima volta, dopo molti anni, ritorna il ‘garofano rosso’ sulle schede elettorali della capitale d’Italia: mi sembrava un fatto significativo partecipare a questo nuovo varo, incoraggiarlo, con senso di responsabilità dirigente e con sentimento militante. Testimoniando, come è giusto che continui a fare e come farò per il resto della mia vita, in favore di una causa che considero giusta: quella del socialismo italiano ed europeo.





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