Arianna De SimoneE’ incredibile come il 20% circa della popolazione riesca a tenere in ‘scacco’ il resto del Paese, senza comprendere la necessità di dover bloccare la circolazione del Covid 19 per renderlo meno offensivo. Inoltre, quando parli con un ‘No vax’ bisogna per forza utilizzare metafore, paragoni o ‘parabole’ religiose, perché se dici loro delle cose ‘pane al pane’, s’incazzano. Sono allergici alla verità. Eppure "non c'è nulla di più rivoluzionario della verità", scrisse una volta Antonio Gramsci. Quindi, i ‘No vax’ non sono neanche dei rivoluzionari, bensì dei reazionari che stanno cercando di strumentalizzare la pandemia. Lo fanno apposta: non è vero che non capiscono. E andando a vedere, ce ne sono molti che sono persino vaccinati. Addirittura, c’è una frangia che sta cercando di collegare il suicidio del professor De Donno con altri suicidi o incidenti mortali capitati ad alcuni medici, al fine di creare un ‘megacomplotto’ ordito, ovviamente, da ‘Big Pharma’, contro tutti gli scienziati ostili alle vaccinazioni. Ciò dimenticando che De Donno non era affatto contrario ai vaccini: fu il primo a sottoporsi all’inoculazione, nel dicembre del 2020. E ai tempi di tutte le altre morti, che i più estremisti ‘sparano’ sui social network tramite dei ‘post’ assurdi, i vaccini anti-Covid non erano nemmeno alla fine della prima fase di sperimentazione. Tutte notizie ‘scadute’, messe insieme alla rinfusa pur di trovare un capro espiatorio. Pur di dare la colpa a qualcuno, anche fosse il primo che passa per caso. Questi soffrono della ‘sindrome del complotto’: se non riescono a imbrogliare qualcuno, pensano che i primi a essere ingannati saranno loro. E forse questa è l’unica ‘pensata’ dotata di un minimo di coerenza, dato che sembra quasi che la ‘sòla’, come si dice a Roma, se la vadano a cercare col ‘lanternino’. Come quelli che volevano acquistare un falso Green Pass nel dark web e che ora sono accusati di concorso in falso in atto pubblico. Un’orda giustizialista che ha la ‘faccia tosta’ di riempirsi la bocca col caso di Enzo Tortora: ma cosa fecero loro per dare una mano a Enzo Tortora quando venne ingiustamente accusato, nell’estate del 1983, di essere un corriere della cocaina per conto della camorra? Solamente i radicali lo aiutarono. Ovvero, 4 laici di frontiera che stanno sempre lì, sul ‘pezzo’, pronti a battersi su tutto e in favore di tutte le minoranze. 4 laici da sempre giudicati come dei pazzi scatenati, poiché favorevoli all'eutanasia, alla procreazione assistita, al testamento biologico, alle unioni civili, al divorzio breve e via dicendo. Tutte idee che sono andate loro di traverso, in questi anni. Perché bisogna dirlo: c’è un pezzo della società italiana composta da irriducibili reazionari, che reagiscono insultando e vomitando menzogne su tutto e su tutti, dalla mattina alla sera. Ovunque possono e dove possono.





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