Il sistema proporzionale in vigore per le elezioni europee favorirà la presentazione di molte liste alla ricerca del fatidico
uno per cento. La politica è diventata
elettoralismo, ognuno pensa a
se stesso, l’interesse generale è dimenticato.
Noi figli della cultura delle libertà, delle ragioni, delle responsabilità vorremmo si desse
un esempio contrario: unire le forze della civiltà laica cui l’Italia deve la sua modernità. In un Paese dominato da
due chiese, la cattolica e la comunista, la civiltà
laica è riuscita ad imporre con
forze minoritarie la sua visione della vita, ad affermare il principio della
libertà di scelta in ogni campo, nelle opinioni, nella religione, nelle scelte economiche, sociali, scientifiche.
Questo patrimonio di civiltà e di conquiste civili ha perso il suo
presidio negli anni della
falsa rivoluzione: non è scomparsa la corruzione, il rinnovamento non c’è stato, il Paese ha conosciuto delusioni e arretratezze,
la politica un degrado che nessuno avrebbe potuto immaginare. Egoismo, elettoralismi, delegittimazioni, risse continue, conflitti di potere e di interesse, il desiderio di vincere anche attraverso vie improprie, hanno prodotto una situazione in cui
l’utilità e la nobiltà della politica è solo un ricordo.
E’ necessario uscire da questa situazione, affinché gli eredi di coloro che hanno assicurato all’Italia i migliori anni della Repubblica riprendano forza e voce e rinnovino la propria missione.
E’ il momento di esaltare l’orgoglio di appartenenza ad una civiltà ritrovando lo spirito unitario di tanti anni di giusta ed utile collaborazione. A tutti coloro che non hanno dimenticato le loro
convinzioni liberaldemocratiche, socialiste, repubblicane, laiche, ai gruppi dirigenti di quel che resta, sui due fronti, di quelle formazioni politiche, agli animatori di circoli culturali e riviste proponiamo la prospettiva di una
comune chiamata democratica. Proponiamo lo sforzo di un
programma comune e di una comune presenza elettorale.
Non proponiamo una
mera testimonianza, ma una concreta possibilità di
restituire all’Italia una politica democratica e una forza capace di sostenerla.