Tocca chiedere scusa a
Scanzi. Ma non, come lui dice, perché ha avuto il coraggio di vaccinarsi con
Astrazeneca, bensì per tutte le critiche di pochezza, inconsistenza e supponenza fatte ai suoi articoli. Pensavamo di criticare una
famoso professionista. Solo ora abbiamo appreso che lui
scrive amatorialmente, nei pochi ritagli di tempo che gli concede il suo gravoso lavoro, addirittura per entrambi i genitori, di
‘caregiver’, cioè di
“familiare che occupa un ruolo di cura, supporto e di vicinanza e che è partecipe dell’esperienza di malattia del malato e che si impegna nelle attività quotidiane di cura della persona”. Tradotto in volgare:
badante. Ecchè, a uno cosi vogliamo negare la priorità al vaccino? Se lo conosci, l
o Scanzi.