Questa settimana mi dedico a
cinque giorni di previsioni elettorali. Nulla a che spartire con i sondaggi, bensì previsioni che hanno a che vedere con il risultato politico delle urne e
con la stagione che si apre il 10 pomeriggio, quando i seggi chiuderanno i battenti. La maggioranza attuale ha voluto una nuova legge elettorale, definendola
proporzionale. L’attuale opposizione ha accusato la maggioranza, appunto, di avere voluto una legge proporzionale. Quando i voti saranno contati ci si accorgerà che si trattava di una
duplice bugia: la legge non solo non è proporzionale,
ma è più maggioritaria della precedente. Chi,
alla Camera dei Deputati, avrà preso un voto più degli altri conquisterà, automaticamente,
la maggioranza assoluta degli eletti. Al Senato, invece, il premio di maggioranza verrà calcolato
su base regionale, e non nazionale. Il premio di maggioranza è tipico di una legge elettorale
maggioritaria. Si è detto che questa legge elettorale toglie ai cittadini la possibilità di esprimere delle preferenze, di scegliere i candidati che saranno eletti. In questo modo i futuri eletti sono
scelti dalle segreterie dei partiti. E’ vero, ma è falso che si tratti di
una novità: la legge elettorale
precedente era ugualmente
priva di preferenze, e il fatto che i collegi fossero
uninominali non ha affatto comportato
né un radicamento degli eletti nel collegio, né
una possibilità in più, per gli elettori, di scegliere. L’attuale legge elettorale può così essere definita:
una legge maggioritaria che prevede, all’interno delle coalizioni, una divisione proporzionale dei seggi, che vengono assegnati con
liste bloccate.
Il che significa, tanto per capirsi, che chi vota
l’estrema sinistra manda
Prodi a Palazzo Chigi, e chi vota per
l’estrema destra ci manda
Berlusconi, e lo stesso vale per chi vota
Boselli o De Michelis. Può darsi che molti elettori saranno convinti dalle
bugie che sono state raccontate, che crederanno di votare senza contribuire a quel determinato risultato, ma l’illusione ottica degli elettori lascerà una traccia profonda anche nei risultati, consegnando
tensioni che sfasceranno sia la maggioranza che l’opposizione, anzi, in termini di precedenza temporale, sia l’opposizione che la maggioranza. Ma questa è la previsione di domani. Oggi la previsione è questa: se la prossima legislatura non verrà uccisa nella culla, le successive elezioni
non si faranno con questo sistema elettorale. Con quale, allora? Domani, domani ne parliamo.
Articolo tratto dal quotidiano 'L'opinione delle Libertà' del 4 aprile 2006