Già da vari anni, la
moneta virtuale è entrata nell'immaginario degli artisti, diventando uno dei soggetti privilegiati per rappresentare quest'epoca di cambiamento. Da
Samuel Miller, artista londinese, che con una sua opera ha cercato di spiegare il funzionamento di un registro diffuso (dove i
'block' sono intesi nell'accezione inglese di
'isolato'), all'artista francese
Youl, che nell'opera
'The Last (Bictoin) Supper', ha addirittura raffigurato
Gesù al centro come
blockchain di
bitcoin, con un
'QR code' davanti a lui, mentre
Giuda è rappresentato come un banchiere (l'opera è stata venduta nel
2014 per
1 'bitcoin', che all'epoca valeva
2.900 dollari), fino al neozelandese
Simon Denny, che alla fine del
2016 ha sorpreso il mondo delle gallerie d'arte portando negli spazi della newyorchese
'Petzel Gallery' la mostra
'Blockchain Future States': un progetto che univa la sperimentazione concettuale ed estetica a un intento didattico. Attraverso le sue opere, l'artista neozelandese intendeva rendere accessibile questa tematica anche alle persone che non sono direttamente coinvolte nel mondo della tecnologia o della finanza. Intervistato sul perché avesse scelto proprio il
'Blockchain' come soggetto della sua mostra,
Denny aveva dichiarato:
"Penso che il lavoro che viene svolto ora da poche aziende visionarie abbia il potenziale di cambiare le fondamenta su cui il nostro mondo è costruito: i soldi, la sovranità e la fiducia". A distanza di qualche anno, la sua idea si è rivelata più che fondata. E
Blockchain ha dimostrato di poter essere usato per rendere più democratico, trasparente e sicuro qualsiasi mercato, anche quello dell'arte. Ne è un esempio
'Verisart' (www.verisart.com): una società che offre un servizio di registrazione delle opere d'arte per verificarne la provenienza e l'autenticità. Secondo
Frédéric de Senarclens, ex gallerista e oggi animatore del sito
www.artmarket.guru, "nel comprare opere d'arte, vengono trasferite grandi quantità di soldi on line, sollevando questioni di sicurezza e autenticità. Con la tecnologia blockchain, la formazione di piattaforme aperte di scambi incoraggia la massima sicurezza, dove non possono succedere atti di pirateria o falsificazioni. La trasparenza e fiducia che blockchain offre alle transazioni on line e' un tremendo salto in avanti tecnologico, che riduce la necessita' di intermediari e di alti costi di intermediazione". Nel frattempo, sono in aumento gli artisti che affidano le loro opere a gallerie che ammettono
pagamenti in Bitcoin o altre
criptomonete. Una delle più celebri gallerie, in tal senso, è stata, qualche anno fa, la pioniera
'Dadiani Fine Art', che ha accettato pagamenti solo in
Bitcoin, Litecoin e
Dash. Sparse nel mondo, di iniziative del genere ce n'è più d'una: dalla galleria di
Eleesa Dadiani in
Cork Street a
Londra, dove vengono accettate tutte le valute digitali, alla
'Crypto Art Gallery' di
Manchester. Senza contare l'espansione che il mercato dell'arte sta vivendo attraverso il mondo di
internet, che oltre alla
vendita 'tradizionale' della singola opera (vedi la galleria on line
'Cointemporary', che espone sul web opere d'arte digitali di artisti internazionali acquistabili solo con
bitcoin attraverso i servizi della società americana
'Coinbase') vede emergere nuove tipologie di vendita.
Marcelo Garcia Casil, per esempio, direttore esecutivo e fondatore della piattaforma
'Maecenas', ha avviato un
mercato on line che permette ai proprietari delle opere di venderne le quote fino al
49 per cento del valore, attraverso transazioni crittografate con
'ethereum'. In
Italia, il debutto del
'Bitcoin' è avvenuto
nell'ottobre 2017 presso la casa d'aste
'Sant'Agostino' di
Torino, con
600 lotti di
design prevalentemente italiano, dagli
anni '30 a
ieri. L'iniziativa, che si inseriva nel mese di
'Torino Design of the City', ha prodotto un fatturato di
1,2 milioni di euro, registrando un
7 per cento di
vendite in cryptovaluta. I compratori che hanno acquistato in
Bitcoin, però, provenivano quasi tutti da
Francia, Inghilterra e
Stati Uniti. Ovvero, da Paesi in cui questa economia sta prendendo piede. A dimostrazione che, in
Italia, la strada da percorrere è ancora lunga.