Marcello ValeriForse è vero che il 'trumpismo' non è finito. Lo è a tal punto che alle sinistre internazionali converrebbe persino che le cose rimangano esattamente così come sono, perché una destra palesemente autodistruttiva e menzognera rappresenta un avversario, tutto sommato, molto facile da contrastare. Persino il nostro Silvio Berlusconi può considerarsi rivalutato, poiché nel suo tentativo di 'piazzare sogni' - "1 milione di posti di lavoro"; "un nuovo miracolo italiano"; "la rivoluzone liberale" - per lo meno era presente un evidente sforzo di fantasia. Oggi, invece, non c'è nemmeno quello. Non erano visioni 'statiche', quelle del leader di Forza Italia, bensì rappresentavano dei progetti, per quanto vaghi fossero o potessero sembrare. Invece, nel caso di Donald Trump e delle sue ripetute sconfitte legali di questi giorni, siamo di fronte a un'evidente regressione, che rischia di innescare veramente "una deriva socialista internazionale". Sono esse stesse, le destre 'anarco-liberiste', che a furia di menzogne stanno aprendo la strada a una stabile vittoria delle culture progressiste, poiché incapaci di affrancarsi dalla pervicace e ostinata convinzione che fare politica significhi semplicemente esser bravi a manipolare il consenso, per far credere alle masse che anche gli asini possano volare. Oppure, ad arrovellarsi attorno a riflessioni ancorate a pregiudizi e convinzioni che potevano risultare corrette in passato, ma che oggi non lo sono più. Non è un lavoro semplice, quello che attende il movimento conservatore internazionale. Il quale risulta, al momento, molto più in confusione di quanto non sembri, poiché ulteriormente danneggiato da una pandemia planetaria verso la quale esso ha assunto, nel suo complesso, un atteggiamento quasi 'autistico', nella sua irresponsabilità. E' vero che la politica è spesso costretta a inseguire le masse, a camminare insieme a loro, a fermarsi con esse, se necessario. Ma non si può nemmeno dimenticare che la politica è anche, se non soprattutto, una scienza umanista, impegnata, insieme alle altre, ad andare avanti sulla strada della ricerca della verità. Non si può restar fermi. Neanche in politica, in cui le soste talvolta sono concesse, o dettate da condizioni contingenti. E' decisamente sciocco continuare ad attardarsi, nel puerile tentativo di rimuovere o respingere tutto ciò che non conviene o non ci piace. A cominciare dalle sconfitte.


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