Il
Tar del
Lazio ha respinto il ricorso presentato dai gestori delle
discoteche, contro la decisione di governo ed enti locali costretti a vietare le
danze notturne. Ovviamente, le
destre sovraniste si erano immediatamente schierate, anche in questo caso, dalla parte del
torto, tanto per non farsi mancare l'occasione di dimostrare la propria
totale 'insipienza' giuridica. Le nostre
destre sono talmente
fuori dal mondo da non riuscire neanche a
ribaltare un
ragionamento logico, anche solo per il gusto di
'azzeccarne' una, ogni tanto. Niente da fare: secondo il
sovranismo di
'casa nostra', tutto risulta
appiattito verso il basso, senza
distinzione alcuna. Tanto erano
burocratici i
comunisti, tanto sono
qualunquiste queste nostre
destre di oggi, fino a lasciarci
senza alternative, senza possibilità di un normale
'ricambio' democratico. Ecco perché, in
Italia, non cambia mai niente: abbiamo un
ceto politico totalmente
'squinternato', che non riesce a svolgere alcun
ruolo di mediazione con il
popolo, anche solo per fargli comprendere la
naturale distanza tra
norma giuridica e
diritti dei
cittadini, dei
lavoratori e degli
imprenditori. Una
"destra sociale che sfondi a sinistra" era il sogno di
Pino Rauti: una visione che, detta da lui, aveva un senso
tremendamente politico. Sono le destre di oggi, che non riescono a portare a termine quel
progetto, perché
delirano alla ricerca unicamente del
potere; perché non comprendono che una
destra conservatrice dev'essere
popolare e non
'populista'; perché quando riempi di
menzogne la testa dei cittadini poi
finisci male, anche se
vinci le elezioni; perché se vai regolarmente a
'sbattere' nel tentativo di realizzare promesse che non si possono mantenere, lasci il Paese
peggio di prima. Niente da fare: questi non capiscono. Non ci arrivano proprio. Il
'gap' esistente tra
Stato di diritto e
popolo non lo spiega nessuno. Anzi, diventa una
divaricazione ancor più profonda, che non si nota a prima vista solo perché la società di oggi è diventata
'liquida' come
un'enorme 'scarica' di
diarrea fulminante. Non appena certe signore di destra come
Daniela Santanché o i
'piazzisti' alla
Matteo Salvini aprono bocca, accade esattamente il
contrario di quello che dicono. Ma perché
non vi occupate d'altro, scusate? Conta poco il
consenso, sapete? Il consenso è sempre
relativo: non è tutta una questione di
numeri o di
'bassa aritmetica'. Se veramente i
sovranisti fossero capaci di individuare tra loro un nuovo
Pino Rauti, probabilmente vincerebbero le elezioni a
'mani basse': com'è possibile che non lo capiscano? Pensano veramente che i
gestori delle discoteche abbiano bisogno di loro, per difendersi dai provvedimenti dell'esecutivo? Com'è possibile che spendano interi mesi per comprendere che
l'interesse pubblico, cioè la tutela della
salute dei
cittadini, è
prioritario? Lo abbiamo detto e scritto in tutte le
'salse'. Invece, no: addirittura, loro
negano il Covid. Oppure, ragionano esattamente come i
gestori delle discoteche. I quali, dopo aver preso una
clamorosa 'facciata' contro una porta chiusa a doppia mandata, adesso denunciano le
"feste abusive" nelle
ville private, che sfuggirebbero al
controllo dell'autorità giudiziaria. Lo stesso identico ragionamento di chi viene fermato a un posto di blocco dei
Carabinieri poiché stava procedendo
'contromano' e si giustifica dicendo che c'è
"chi fa di peggio". Sarà senz'altro così, ma
in contravvenzione, al momento, ci sei tu, caro
amico 'discotecaro'. E se la legge ti obbliga a
chiudere, tu
chiudi: punto e basta.
Non è colpa di nessuno: c'è un problema
'terzo', 'esogeno', oggettivo rispetto alla volontà di tutti. Bisogna proprio essere
accecati dall'odio ideologico per non riuscire a capirlo. Continuare a dichiarare che c'è
una parte d'Italia che vuole la
morte economica del
Paese corrisponde ad affermare che la
disoccupazione sia tutta
volontaria: una
'scemenza spaziale', un
'negativo assoluto'. No, secondo loro non è così: è tutto un
complotto e il
Covid 19 neanche esiste. Hanno la moglie
in cucina in compagnia
dell'idraulico, ma stanno solamente
giocando a carte: come sia possibile confondere
una partita a 'scopa' con una
'scopata' lo sanno soltanto loro. Ecco perché c'è la
dittatura del pensiero unico: perché questi qui, uno
'straccio' di pensiero, che sappia andare oltre il
tradizionalismo consuetudinario, non ce l'hanno. Non riescono proprio a formularlo un
pensiero, se non basandosi sempre sulle stesse, identiche, cose: il
'conformismo classista' che si allea con
l'autoritarismo da caserma, il quale torna sempre utile per
lavare i piatti, 'piantonare' il
presepio e togliere di mezzo il
cadavere dell'Italia dalla
'scena del delitto'. Una
destra di
'manutengoli'. Ovvero, ciò che sono sempre stati. Con tutto il rispetto per
Pino Rauti. Il quale, vivaddio, un suo
'pensiero' ce l'aveva.