Una
vedova allegra frizzantina e dal sapore un po'
vintage sta deliziando il pubblico del
Teatro dell'Opera di
Roma, accolto per questa
stagione estiva 2020 nello splendido scenario del
Circo Massimo. Testimoni la
Luna e la grande bellezza del colle
Palatino, la graziosa operetta in tre atti
'Die lustige Witwe' (traduzione:
'La vedova allegra', ndr), diretta da
Stefano Montanari ed eseguita in forma di concerto in lingua originale il
31 luglio scorso - con repliche il
5, 7 e
12 agosto - è stata infatti inserita nel cartellone
dell'Opera al Circo Massimo assieme al
'Rigoletto' di
Giuseppe Verdi, al
'Barbiere di Siviglia' di
Gioacchino Rossini, alle
'Quattro Stagioni' di
Antonio Vivaldi e al concerto straordinario dei cantanti lirici
Anna Netrebko e
Yusif Eyvazov: 'Omaggio a Roma'. Composta da
Franz Lehár, su testo tedesco di
Victor Léon e
Leo Stein ai primi del Novecento
(1905), la briosa operetta, ambientata nella
'Belle époque' parigina, narra di un amore perduto e ritrovato: quello tra i due pontevedrini
Danilo Danilowitsch e
Hanna Glawari, in gioventù amatisi con ardore, ma costretti a separarsi per le umili origini di lei. Rimasta vedova del ricchissimo
banchiere di corte dello
Stato di Pontevedro, la protagonista,
Hanna, è molto corteggiata e ambita per la sua eredità. Una trama effervescente e a lieto fine, contraddistinta dalla
fiamma 'litigherella' e mai sopita dei due e dal triangolo amoroso - a tratti un po' umoristico - tra il
Barone Ambasciatore pontevedrino
Mirko Zeta, sua moglie
Valencienne e
Camille de Rossilon. Originale ed efficace, l'idea sottesa al progetto visivo curato dalla regista
Giulia Randazzo e dalla scenografa
Giulia Bellè, due vincitrici della
terza edizione 2020-2021 di
'Fabbrica', Young Artist Program del
Teatro dell'Opera (sezione
: 'Team creativo'). L'incantevole musica di
Lehár risulta associata all'eleganza senza tempo del
cinema muto: un accostamento felice e accattivante, che è riuscito a colmare l'assenza della scenografia e le distanze imposte agli interpreti dalle
norme Covid, aiutando il pubblico a seguire l'intreccio narrativo rievocando, allo stesso tempo, l'atmosfera mondana, galante e un po' retrò della storia. A tutto ciò, si aggiunga un cast d'eccezione, composto da:
Nadja Mchantaf (Hanna Glawari); Markus Werba (Graf Danilo Danilowitsch); Andrea Concetti (Mirko Zeta); Hasmik Torosyan (Valencienne); Juan Francisco Gatell (Camille de Rossillon); Marcello Nardis (Raoul de St. Brioche); Simon Schnorr (Vicomte Cascada); Roberto Accurso (Bogdanowitsch); Roberto Maietta (Kromow); Alessio Verna (Pritschitsch). Da segnalare, inoltre,
Marianna Mappa (Sylviane); Angela Schisano (Olga); Agnieszka Jadwiga Grochala (una delle Grisettes, assieme a Michela Nardella, Emanuela Luchetti, Claudia Farneti, Stefania Rosai, Silvia Pasini e Marzia Zanonzini), vincitrici della terza edizione 'Fabbrica' Young Artist Program (sezione:
'Cantanti') e la già
diplomata 'Fabbrica', Sara Rocchi (Praskowia). Un interessante ed elegantissimo connubio tra
opera lirica e
cinema all'aperto. Un affascinante spettacolo da godersi sotto le stelle, in uno dei
'luoghi-simbolo' della
Roma antica.