Il
ministro Bonafede ha già pronta la riforma del
Csm (ma che tempestivo...). Una domanda semplice: ma perchè la riforma di un organo di rilievo costituzionale deve essere opera di un provvedimento del
governo? Non sarebbe più logico, più giusto, più trasparente, più democraticamente partecipato che si formasse direttamente in
parlamento? Magari da un accordo più ampio, più articolato, più equilibrato rispetto a una maggioranza litigiosa, fragile,
ostativa? La risposta sta in un classico delle letteratura italiana, sta nelle parole di
Tancredi, nipote del
principe di Salina ne
'Il Gattopardo': "Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi".