Esiste davvero un
'caso Giovanna Botteri'? Oppure, si è trattato soltanto di un
'flame' da
internet? La querelle sull'aspetto della giornalista, rimbalzata dai
social fino a
'Striscia la notizia', pone l'accento su una questione apparentemente di poco conto. Ovvero, sul quanto e sul perché le
giornaliste televisive debbano svolgere il loro compito perfettamente truccate e pettinate.
Giovanna Botteri, classe
1957, con un curriculum di tutto rispetto e, oggi,
corrispondente Rai dalla
Cina, Paese dal quale ha comunicato ogni giorno l'evolversi della pandemia da
Covid-19, si è sempre presentata in onda in maniera impeccabile e professionale, pur senza eccedere in quel
'trucco&parrucco' che, a volte, sembra nascondere
l'incapacità di essere brave professioniste. In pratica, affidandosi alla
scenografia, perché i
contenuti sono
scarsi. In secondo luogo, non dimentichiamo che la
Botteri è fondamentalmente
un'inviata speciale. Una
'tipologia' di
giornalista che, il più delle volte, è portata a scegliere
vestimenti pratici, che aiutino la libertà di movimento:
scarpe comode per camminare e niente
borsette. Se, infatti,
un'inviata perde il suo
telefono o la sua
rubrica, improvvisamnte si ritrova nei
guai: meglio, assai meglio, uno
zaino da
spalla. Ecco per quale motivo, a margine della
'querelle', la
Botteri ha dichiarato di non avere molto tempo da dedicare al suo
'look', tanto che, per comodità, ha acquistato una serie di
golf dello stesso modello, anche se di colori diversi. Un po' come faceva
Albert Einstein, ma lì
tutti zitti. Già
Daria Bignardi, che nel
2017 era diventata direttrice di
Raitre, venne molto criticata per aver deciso un ridimensionamento del
'look' delle giornaliste, con il divieto di un trucco troppo pesante, abiti fascianti e tacchi alti. Il ridimensionamento dell'immagine a favore della
notizia venne definito come
"mettere i mutandoni alla Rai", mentre le giornaliste di
Mediaset e di
Sky si presentavano - e lo fanno tuttora - con
'look' curatissimi e, cosa da non sottovalutare, con
un'età inferiore ai
45 anni. Viene da chiedersi se
l'abito faccia il monaco, o meglio, la
monaca. "Mi piacerebbe", ha commentato
Giovanna Botteri, "che l'intera vicenda, prescindendo completamente da me, potesse essere un momento di discussione vera - permettetemi - anche aggressiva, sul rapporto con l'immagine che le giornaliste, quelle televisive soprattutto, hanno o dovrebbero avere, secondo non si sa bene chi. Qui a Pechino sono sintonizzata sulla Bbc, considerata una delle migliori e più affidabili televisioni del mondo. Le sue giornaliste sono giovani e vecchie, bianche, marroni, gialle e nere. Belle e brutte, magre o ciccione. Con le rughe, culi, nasi e orecchie grossi. Ce n'è una che fa le previsioni senza una parte del braccio. E nessuno fiata, nessuno dice niente, a casa ascoltano semplicemente quello che dicono. Perché", ha sottolineato la giornalista,
"questa è l'unica cosa che conta, importa e ci si aspetta da una giornalista. A me piacerebbe che noi tutte spingessimo verso un obiettivo, minimo, come questo. Per scardinare modelli stupidi, anacronistici, che non hanno più ragione di esistere. Non vorrei che un intervento sulla mia vicenda", ha aggiunto,
"finisse per dare credibilità e serietà ad attacchi stupidi e inconsistenti, che non la meritano. Invece", ha concluso la
Botteri, "sarei felice se fosse una scusa per discutere e far discutere su cose importanti per noi, e soprattutto per le generazioni future di donne". Con buona pace della
Hunziker, fondatrice, assieme a
Giulia Bongiorno, di
'Doppia difesa', un'associazione a favore delle donne, dopo esser stata dileggiata su
'Striscia la notizia'. Tanto per dimostrare la
'famosa' solidarietà femminile.