Arianna De SimoneLo scorso 10 novembre, nella cripta della chiesa di Santa Lucia del Gonfalone alla via delle Carceri in Roma, si è tenuto un evento organizzato dalla Camera musicale romana per la X Stagione concertistica 2019-2020, in collaborazione con 'I concerti nel parco'. Protagonista assoluta: Clara Josephine Wieck (Lipsia, 1819 - Francoforte, 1896), eccezionale pianista e compositrice romantica, nonché compagna e vitale sostegno del celebre Robert Alexander Schumann (Zwickau, 1810 - Endenich, 1856), sposato nel 1840 sfidando, con fierezza e tenacia, il volere del padre. Un amore immortale, potente e coraggioso, che ha saputo affrontare il dolore e la malattia. Un sentimento vissuto intensamente da una donna straordinaria, moglie e madre, nonché artista d'eccezionale talento, vividamente interpretato dall'attrice Giusi Cataldo, dal soprano Elvira Maria Iannuzzi e dalla pianista Elena Matteucci in uno spettacolo brillantemente costruito proprio sulle 'voci di lei': le sue parole, estratte dai corposi e ricchi carteggi per formare un testo appositamente curato dalla Iannuzzi per la voce recitante della Cataldo. E la sua musica - composta e udita - acutamente eseguita dalla Iannuzzi stessa e dalla Matteucci. Uno spettacolo coinvolgente e toccante, che è riuscito con efficacia a restituire un'istantanea di grande impatto dell'intensa vicenda umana di Clara Schumann, facendo conoscere al pubblico un repertorio poco 'battuto' nelle grandi sale da concerto, costituito tuttavia da opere di grande interesse e bellezza quali: il Notturno op. 6 n. 2 (1834); la Polacca in Mib Maggiore op. 1 n. 1 (1831); i 'lieder An einem lichten Morgen' (tradotto: Una mattina luminosa, tratto dalla raccolta op. 23 n. 2 del 1853); 'Lorelei' (1843); lo splendido e passionale 'Scherzo n. 2' in Do min. op. 14 (1841). I presenti hanno potuto inoltre ascoltare anche musiche di Schumann (tratte dai Papillons op. 2, dal Carnaval op. 9, dai Mirthen Lieder op. 25, dal Carnevale di Vienna op. 26, dalle Romanze op. 28, dai Waldszenen op. 82 e dalle Variazioni degli Spiriti, opera postuma); di Franz Liszt (Widmung, rielaborato su Myrthen Lieder op. 25 n. 1); di Felix Mendelssohn (Lieder ohne Worte op. 19 n. 1); di Johannes Brahms (brani tratti dai 5 Lieder op. 71, dalle Rapsodie op. 79, dai 5 Lieder op. 105 e dai Klavierstücke op. 118), alternate alle composizioni di Clara secondo fecondi e stimolanti dialoghi realmente avvenuti. Un'unione di più voci, che le tre artiste hanno saputo sapientemente impersonare ed esprimere, ognuna con la propria arte: il teatro, il canto e il pianoforte fusi assieme, in una sintesi artistica perfettamente riuscita. Anche perché, nell'attuale delirio 'pop', un po' di cultura vera non può far altro che bene.


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