Dopo il successo della precedente edizione, capace di raccogliere
79 eventi con quasi
400 speakers e superare la quota di
10 mila presenze di pubblico presso diverse sedi istituzionali e ambasciate arriva a
Roma la
decima edizione della prima manifestazione al mondo dedicata alla
diplomazia, alla
geopolitica e alle
relazioni internazionali. Nei suoi dieci anni di vita, il
Festival della diplomazia ha assistito e raccontato l'elezione di
tre presidenti della Commissione europea, due presidenti degli Stati Uniti d'America e otto ministri degli Affari Esteri del
Governo italiano. Ha testimoniato l'inizio di
11 conflitti internazionali e la cessazione di
12 guerre sparse per il mondo, oltre ad aver portato l'attenzione con gran tempestività su temi come
Wikileaks, la Brexit, la lotta alle diseguaglianze, i cambiamenti climatici e la nuova
'Via della seta'. Un universo, quello della politica internazionale, interconnesso e complesso, che sembra esercitare sempre meno fascino nei giovani studenti e mostra il graduale declino della laurea in
Scienze politiche e relazioni internazionali: dal primo istituto aperto a
Firenze nel
1875, sono
36 gli
atenei che propongono un corso di studio in queste materie, ma nell'ultimo decennio si è osservata una diminuzione degli iscritti di ben
20 mila unità. Per continuare nel percorso di comprensione e analisi dei fenomeni europei e globali, il
Festival della diplomazia prenderà in prestito dalla mitologia romana il titolo della decima edizione:
'Le due facce di Giano - La transizione a un nuovo mondo', che sintetizza l'obiettivo di lavorare con uno sguardo rivolto al passato, alla competenza e all'esperienza, e uno rivolto al futuro per capire le trasformazioni in corso. Il ricco programma si declinerà su
tre tracce principali:
1) la sfida della
governance, il contenitore che affronta le questioni relative ai temi della geopolitica e degli equilibri internazionali, in un quadro continuamente in fibrillazione, con nuovi attori pronti a prendere la scena e figure consolidate obbligate a trasformarsi o lasciare il passo;
2) la
dittatura degli algoritmi è il tema che, invece, analizzerà le novità introdotte dalla
tecnologia, in particolare dalla
rete e
dall'intelligenza artificiale, capaci di semplificare la quotidianità, ma anche di portare con sé sfide etiche e di supremazia industriale e geopolitica, come dimostrano le questioni relative ai
'big data' e alla comunicazione mobile;
3) infine, la parabola della crescita sarà la chiave per raccontare il grande tema dello sviluppo sostenibile, che ha portato l'arte della diplomazia ad affrontare nuove sfide e a specializzarsi in materie di negoziato ambientale, culturale e commerciale. Fra gli appuntamenti già definiti, il
Festival della diplomazia proporrà al
Teatro Palladium lo spettacolo
'Berlino, cronache dal muro' di
Ezio Mauro in una conferenza teatrale che ripercorre le vicende che hanno segnato la recente storia europea.
Officine Fotografiche ospiterà inoltre un nuovo progetto fotografico dedicato alle
migrazioni e alle
identità, mentre il cinema
'Apollo 11' sarà la sede di una rassegna di documentari dedicati alla geopolitica. Saranno oltre
80 gli eventi in programma, con relatori provenienti da oltre
30 Paesi, 30 le
location, 8 le
università coinvolte e una ampia rete di istituti di ricerca in politica internazionale. Organizzato con il patrocinio del
Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, della
Rappresentanza in Italia della
Commissione europea e di
Roma Capitale, il
Festival della diplomazia, è ormai un classico appuntamento per la
comunità diplomatica presente in città, che s'incontra e dibatte in sedi istituzionali e luoghi
'altri', rendendo
Roma l'assoluta protagonista della discussione e
dell'analisi geopolitica e
diplomatica.