Vittorio CraxiAnni fa, in un congresso della ricostituente socialista, parlai apertamente di "socialisti in camicia azzurra che devono ritrovare la strada di casa". Alcuni di noi, pur mantenendo l'identità politica socialista, stazionammo per una legislatura nei pressi della CdL. Da allora, sono passati quasi quindici anni. Dal 1994, addirittura ventiquattro. La prima legislatura della tragica seconda Repubblica si aprì con il paradossale equivoco che il Partito più nuovo e più integrato nella rivoluzione italiana, Forza Italia, ricoverava i profughi del colpo di Stato, ovvero gli elettori del centro-sinistra che, in un colpo, si ritrovarono senza le proprie forze politiche tradizionali. Va detto che forme residue di resistenza furono offerte sia dai democristiani di Martinazzoli, sia dagli stessi socialisti, guidati allora da Ottaviano Del Turco. Ma questi ultimi, in particolare, apparivano in difficoltà nell'alleanza con il Partito che più 'carognescamente' aveva cavalcato 'Mani pulite'. Il voto per Forza Italia, all'epoca fu una sorta di 'bene-rifugio' della disperazione elettorale. Ma gli anni passano, le cose cambiano e Forza Italia non é un Partito rivoluzionario. Ha governato, l'un per l'altro, quindici anni il nostro Paese, non benissimo. E' una forza radicata nel conservatorismo popolare europeo ed é un classico Partito di centro-destra populista. Un elettore che si dichiara socialista e che non ha smarrito la tavola dei principi e dei valori basici del socialismo italiano ed europeo, conosce la differenza fra il liberismo compassionevole e la socialdemocrazia. Certamente, condividiamo gli stessi valori di libertà, ma non possiamo accettare qualsiasi cedimento alle destre xenofobe, razziste, sovraniste e antieuropee, peraltro giustizialiste. Insomma, Forza Italia, al netto delle 'magagne' della sinistra italiana e dello spostamento verso il centro liberale di questo Pd, non é un'alternativa di voto per i socialisti: spero che questo equivoco si chiarisca anche in questa occasione.

Ps: resti chiaro che i miei sentimenti di natura personale verso il presidente Berlusconi e per la sua famiglia restano immutati, poiché la politica é un'altra cosa. E, purtroppo per entrambi, anche il calcio lo é diventata...


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