Giorgio MorinoC'è una nuova 'moda' che, ultimamente, sembra aver contagiato molti aspetti della nostra vita quotidiana: l'effetto nostalgia. Leggendo i giornali e andando a 'spulciare' quanto di nuovo sta per essere proposto sui vari mercati, una strana sensazione di 'deja-vù' è ormai una costante: basti pensare al sempre maggior numero di 'remake' e 'reboot' sfornati da Hollywood, realizzati per sfruttare l'effetto ricordo al botteghino e mascherare un'imbarazzante carenza di nuove idee; oppure alla tecnologia, con il ritorno del mitologico Nokia 3310, un cellulare senza accesso a internet e privo di fotocamera, in controtendenza con l'attuale generazione degli smartphone e salutato alla sua presentazione con la stessa accoglienza che il padre riservò al figliol prodigo nell'omonima parabola evangelica; al settore dei videogames, dove la convinzione che quanto realizzato tra gli anni '80 e '90 dello scorso secolo sia inarrivabile e che, quindi, si debba puntare tutto su imitazioni di console che hanno fatto la storia di questo comparto, come recentemente avvenuto per il Mini Nintendo Nes. Tuttavia, tra le tante notizie che affollano la rete internet, ce n'è una che, invece di generare ammirazione e malinconia, finisce per provocare un profondo senso di nausea e la fatidica domanda: "Perché"? Nel 2018, su iniziativa del miliardario australiano Clive Palmer, verrà varata l'esatta replica del transatlantico Rms Titanic, salpato dal porto di Liverpool il 10 aprile 1912 e affondato al largo dell'oceano Atlantico nella notte tra il 14 e il 15 aprile dello stesso anno, causando la morte di 1500 passeggeri su un totale di 2200. Il nuovo transatlantico, che sarà battezzato Titanic II nella migliore tradizione 'hollywoodiana', potrà vantarsi di essere in tutto e per tutto identica alla sua sfortunata antenata: lo scafo misurerà 268 metri di lunghezza e 28 di larghezza, per un peso complessivo di 46 mila tonnellate (oggi si parlerebbe di una normale nave da crociera, ma per i tempi si trattava del più imponente piroscafo mai costruito dall'uomo); gli interni ricalcheranno perfettamente quelli della nave originale, con tanto di distinzione tra prima, seconda e terza classe (si spera che le condizioni igieniche di quest'ultima vengano almeno migliorate); tutto nella struttura sarà una fedele copia, dalla palestra al ponte, fino ai celebri quattro fumaioli che espellevano i gas delle oltre 159 caldaie che alimentavano il motore (nel nuovo progetto, la scelta di adottare una propulsione diesel renderebbe la presenza dei fumaioli prettamente ornamentale). A differenza del Titanic, questa versione 2.0 non verrà assemblata in Irlanda, nei cantieri della Harland & Wolff di Belstaff, bensì dalla Csc Jinling, una compagnia navale cinese di Jiangsu. Anche la rotta non sarà quella della prima nave, da Liverpool a New York, bensì da Shangai a Dubai. Questa 'gemella' del Titanic costerà circa 435 milioni di dollari. Una spesa che, considerando l'inflazione, supera di dieci volte quella della nave originale, oggi stimabile intorno ai 45 milioni di dollari. Numeri folli, specialmente considerando che la replica di una nave affondata in una delle più sciagurate tragedie della Storia della navigazione andrebbe a costare quanto una delle più moderne navi da crociera che solcano, oggi, gli oceani. Lo stesso Clive Palmer, promotore di quest'operazione, ha fondato una propria compagnia navale, la 'Blue Star Line', facendo chiaramente il 'verso' alla 'White Star Line' che armò la nave originale ed è arrivato a dichiarare in molte conferenze di aver già ricevuto offerte di oltre 800 mila dollari sull'acquisto dei primi biglietti per il viaggio inaugurale, che stando sempre alle previsioni del miliardario australiano, dovrebbe avvenire nel 2018. Per chi invece volesse comprendere veramente le dimissioni della tragedia del Titanic, andando anche oltre il dramma raccontato nell'omonimo film di James Cameron del 1997, è consigliabile visitare la mostra 'Titanic - The Artifact Exibition', che dal 18 marzo fino al 25 giugno occuperà il Parco del Valentino a Torino. Il percorso potrà vantare una selezione degli oltre 4 mila reperti recuperati direttamente dal relitto della nave tra il 1987 e il 1994, insieme ad alcune repliche degli ambienti originali, una parete di ghiaccio che riprodurrà le condizioni climatiche delle prime ore del mattino in mezzo all'Atlantico e un 'Muro della Memoria', con tutti i nomi delle vittime del naufragio. Per la serie: come far comprendere la gravità di una tragedia senza giocare con la Storia e con un dolore forse mai sopito.


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