C'è una nuova
'moda' che, ultimamente, sembra aver contagiato molti aspetti della nostra vita quotidiana:
l'effetto nostalgia. Leggendo i giornali e andando a
'spulciare' quanto di nuovo sta per essere proposto sui vari mercati, una strana sensazione di
'deja-vù' è ormai una costante: basti pensare al sempre maggior numero di
'remake' e
'reboot' sfornati da
Hollywood, realizzati per sfruttare
l'effetto ricordo al botteghino e mascherare un'imbarazzante carenza di nuove idee; oppure alla tecnologia, con il ritorno del mitologico
Nokia 3310, un cellulare senza accesso a internet e privo di fotocamera, in controtendenza con l'attuale generazione degli smartphone e salutato alla sua presentazione con la stessa accoglienza che il padre riservò al
figliol prodigo nell'omonima parabola evangelica; al settore dei
videogames, dove la convinzione che quanto realizzato tra gli
anni '80 e
'90 dello scorso secolo sia inarrivabile e che, quindi, si debba puntare tutto su
imitazioni di console che hanno fatto la storia di questo comparto, come recentemente avvenuto per il
Mini Nintendo Nes. Tuttavia, tra le tante notizie che affollano la rete internet, ce n'è una che, invece di generare ammirazione e malinconia, finisce per provocare un profondo senso di nausea e la fatidica domanda:
"Perché"? Nel
2018, su iniziativa del miliardario australiano
Clive Palmer, verrà varata l'esatta replica del transatlantico
Rms Titanic, salpato dal porto di
Liverpool il
10 aprile 1912 e affondato al largo
dell'oceano Atlantico nella notte tra il
14 e il
15 aprile dello stesso anno, causando la morte di
1500 passeggeri su un totale di
2200. Il nuovo transatlantico, che sarà battezzato
Titanic II nella migliore tradizione
'hollywoodiana', potrà vantarsi di essere in tutto e per tutto identica alla sua sfortunata antenata: lo scafo misurerà
268 metri di lunghezza e
28 di larghezza, per un peso complessivo di
46 mila tonnellate (oggi si parlerebbe di una normale nave da crociera, ma per i tempi si trattava del più imponente piroscafo mai costruito dall'uomo); gli interni ricalcheranno perfettamente quelli della nave originale, con tanto di distinzione tra
prima, seconda e terza classe (si spera che le condizioni igieniche di quest'ultima vengano almeno migliorate); tutto nella struttura sarà una
fedele copia, dalla palestra al ponte, fino ai celebri
quattro fumaioli che espellevano i gas delle oltre
159 caldaie che alimentavano il motore (nel nuovo progetto, la scelta di adottare una
propulsione diesel renderebbe la presenza dei fumaioli prettamente ornamentale). A differenza del
Titanic, questa
versione 2.0 non verrà assemblata in
Irlanda, nei cantieri della
Harland & Wolff di
Belstaff, bensì dalla
Csc Jinling, una compagnia navale cinese di
Jiangsu. Anche la
rotta non sarà quella della prima nave, da
Liverpool a
New York, bensì da
Shangai a
Dubai. Questa
'gemella' del
Titanic costerà circa
435 milioni di dollari. Una spesa che, considerando l'inflazione, supera di dieci volte quella della nave originale, oggi stimabile intorno ai
45 milioni di dollari. Numeri folli, specialmente considerando che la replica di una nave affondata in una delle più sciagurate tragedie della Storia della navigazione andrebbe a costare quanto una delle più moderne navi da crociera che solcano, oggi, gli oceani. Lo stesso
Clive Palmer, promotore di quest'operazione, ha fondato una propria compagnia navale, la
'Blue Star Line', facendo chiaramente il
'verso' alla
'White Star Line' che armò la nave originale ed è arrivato a dichiarare in molte conferenze di aver già ricevuto offerte di oltre
800 mila dollari sull'acquisto dei primi biglietti per il viaggio inaugurale, che stando sempre alle previsioni del miliardario australiano, dovrebbe avvenire nel
2018. Per chi invece volesse comprendere veramente le dimissioni della tragedia del
Titanic, andando anche oltre il dramma raccontato nell'omonimo film di
James Cameron del
1997, è consigliabile visitare la mostra
'Titanic - The Artifact Exibition', che dal
18 marzo fino al
25 giugno occuperà il
Parco del Valentino a
Torino. Il percorso potrà vantare una selezione degli oltre
4 mila reperti recuperati direttamente dal relitto della nave tra il
1987 e il
1994, insieme ad alcune repliche degli ambienti originali, una parete di ghiaccio che riprodurrà le condizioni climatiche delle prime ore del mattino in mezzo
all'Atlantico e un
'Muro della Memoria', con tutti i nomi delle vittime del naufragio. Per la serie: come far comprendere la gravità di una tragedia senza
giocare con la Storia e con un dolore forse
mai sopito.