Possiamo dire che l'elezione di
Donald Trump alla carica di
45esimo presidente eletto degli
Stati Uniti ha sconvolto i pronostici di quanti auspicavano una sonora sconfitta del
'capelluto tycoon'. Si può gridare al disappunto e
all'Apocalisse, ma se si rispetta l'ideale democratico, tale elezione va accettata e
'sopportata'. Certo, nel caso di noi italiani, finalmente sapremo cosa rispondere ai moti di scherno degli americani quando si parla di
Silvio Berlusconi: adesso hanno anche loro hanno un
'Silvio personale', che li guiderà per i prossimi
4 anni e che, almeno fino a questo momento, si è reso portavoce di idee e atteggiamenti ben più
disgustosi rispetto a quelli cui abbiamo assistito nel nostro Paese. In effetti, guardando nel passato di
Donald Trump ci sono parecchi episodi curiosi, compreso un'esperienza da
'wrestler'. Il rapporto tra il neo-presidente e la
Wwe, la più grande federazione di wrestling degli
Stati Uniti, nasce nel
1988, quando la quarta edizione di
'Wrestlemania', il principale
'pay-per-view' della federazione, venne organizzata al
'Trump Plaza' di
Atlantic City. Da questo evento nacque un'amicizia solidissima tra
Donald Trump e
Vince McMahon, il
'patron' della federazione stessa. Un rapporto che nel corso degli anni si è cementificato, con numerosi
'eventi Wwe' organizzati in
'locations' di proprietà del magnate, il quale, almeno allora, non aveva ancora assunto il suo attuale e caratteristico
'colorito arancione'. Il culmine del rapporto e del coinvolgimento di
Trump nel mondo del
ring si ebbe il
1° aprile 2007, durante la
23esima edizione annuale di
'Wrestlemania'. In una delle
'storyline', vale a dire la sceneggiatura che fa da cornice a i match di wrestling,
Trump e
McMahon si sfidarono in un match in cui entrambi avrebbero messo in palio i propri capelli: il perdente sarebbe stato
rasato a zero nel centro del
ring. Né
McMahon, né tantomeno
Trump combatterono effettivamente, ma vennero
'rappresentati' da due lottatori (nello specifico,
Bobby Lashley per
Trump e
Umaga per
McMahon).
'Wrestelmania 23' viene ricordata, tra le altre cose, per il pittoresco ingresso che
Trump fece nel
'Ford Field': la discesa sulla rampa verso il
ring venne accompagnata da una pioggia di
biglietti da 100 dollari sulla folla, nell'ottica di dimostrare chi fosse
'più miliardario' tra
Trump e
McMahon. Il match fu vinto da
Lashley e da
Trump, che rasarono il capo di
McMahon in un
'delirio trash' difficilmente cancellabile dalla memoria. Fu proprio in seguito a questo episodio che, nel 2013,
Trump venne introdotto nella
'Wwe Hall of fame': il tempio della gloria dove vengono incensati gli atleti che hanno fatto la storia di questa disciplina. Insomma, onori su onori per il primo presidente
'quasi' wrestler.