E' tutta colpa dei
frigoriferi. Davvero sarebbe bello, per una volta, poter parlare dell'operato della
Giunta Raggi a
Roma senza l'ombra dello
'scherno' nascosta tra le parole. Sarebbe quasi liberatorio poter scrivere qualcosa di buono su una delibera intelligente, o su un illuminato discorso carico di valori politici ed etici. Ma, ahimè, tale prospettiva rappresenta, ormai, un'utopia che neanche
Tommaso Moro sarebbe in grado di immaginare. In una recente intervista rilasciata al direttore di
'la Repubblica', Mario Calabresi, il sindaco
Raggi si è scagliata contro delle non meglio specificate
'forze oscure' di matrice
Pd che, per destabilizzare l'operato dei
5 Stelle in
Campidoglio, avrebbero deciso di fare opera di sabotaggio urbano, rovesciando rifiuti pesanti per le strade della capitale, come per esempio i frigoriferi.
"Non ho mai visto tanti rifiuti pesanti, divani e frigoriferi abbandonati per strada. Non so se vengono fatti dei traslochi, se tanta gente sta rinnovando casa, ma è strano... È un po' strano: ci sono frigoriferi che invece di essere portati all'isola ecologica vengono buttati vicino ai cassonetti. E non è mica un lavoro semplice portarli lì: non so neanche come facciano. Però il frigorifero è già tutto sfondato e graffiato: mi sembra strano". A montare ancor di più l'ipotesi del
'complotto' ci ha pensato
Paolo Pace, presidente dell'VIII Municipio, che da
Facebook accusa:
"Questa mattina un nostro consigliere si è imbattuto in un 'rovistatore' che gettava a terra tutto quello che estraeva dal cassonetto. Il nostro consigliere ha chiesto il motivo di tale comportamento inqualificabile e la risposta è stata sorprendente: l'uomo ha dichiarato che era stato incaricato da qualcuno di comportarsi così. Come amministratore auspico che la risposta sia stata dettata solo da una giustificazione momentanea e non sia sintomo di una precisa strategia, che mira a vanificare il buon lavoro che il nostro Municipio sta portando avanti fin dai primi giorni dell'insediamento della nuova Giunta". Ora, per quanto riguarda le dichiarazioni del
sindaco si potrebbe tranquillamente soprassedere, dal momento che qualunque affermazione viene di per sé amplificata dalla carica istituzionale ricoperta. Un concetto non sempre chiaro, ma che si lega a un altro
'adagio' popolare, anch'esso spesso ignorato, ma in realtà molto utile:
"Prima di aprire bocca, pensa e conta almeno fino a 10". Ma nel caso del
presidente Pace, la scena descritta in quelle poche righe di
'post' ha del grottesco: un Tizio che rovista tra i rifiuti farebbe capo a una
'piovra invisibile', che rivela una parte del macchinoso piano di sabotaggio ideata dal miglior
'cattivo' dei
fumetti. Complimenti. In fondo, a voler rovistare bene nell'ideologia dei
5 Stelle, si capisce che senza complotti non vi sarebbe ragione per il Movimento stesso di esistere. Qualche sera fa, discutendo a cena con alcuni amici di questo argomento, è emerso uno
'spunto' di riflessione interessante: ora si sa che la posizione dei
5 Stelle è contraria a qualunque cosa venga proposta sia dal Governo, sia dalle opposizioni, configurandosi come una sorta di muro impenetrabile di
'giacobina memoria rivoluzionaria'. Già immaginiamo un compiaciuto
Robespierre che ricorda come
"solo la virtù non renda il Terrore una cosa funesta". Difatti, è proprio dei
'grillini' l'idea di proporre, qualora
'salti' l'Italicum, un sistema elettorale
proporzionale tout-court, che renda giustizia alla varietà rappresentativa italiana. In realtà, il
M5S, configurandosi come una forza politica di
opposizione che, almeno finora, ha ampiamente dimostrato di non saper governare le grandi realtà urbane, un modello
proporzionale 'puro' consentirebbe loro di rimanere saldamente
all'opposizione, configurandosi come
una sorta di Pci d'altri tempi in totale
autosegregazione contro tutto e tutti. Ovviamente, qui si scende nel campo dell'ipotetico e delle conversazioni volte a scacciare il
'tedium'. Ma tra dati di fatto e
congiure degli elettrodomestici, lo scenario ipotizzato non poi è così incredibile. Dunque,
evviva il complotto.