Vittorio CraxiMatteo Renzi ha già raggiunto il bel risultato di dividere il centrosinistra e si aspetta, con quello che, di fatto, sarà un referendum sul Governo, di dividere in due il Paese. Avendo abbandonato quella che noi consideravamo la 'via maestra' e senza dubbio la più democratica, ovvero il ricorso a un'Assemblea costituente, oggi ci troviamo di fronte a una proposta confusa e 'pasticciata', che unita alla legge elettorale produrrà paralisi e rischi di offensive anche sulla prima parte della Costituzione, dove sono contenuti i principali diritti civili e sociali su cui si regge l'impianto solidale del nostro ordinamento. C'è una differenza sostanziale tra il riformismo e il 'cambismo', ovvero il cambiare tanto per cambiare. E il presidente del Consiglio non appare, a tanta parte della sinistra, un uomo che ha assimilato i 'principi-base' di questa dottrina, che dovrebbe diventare l'azione di una sinistra moderna. Penso che molti socialisti si stiano orientando a sostenere le ragioni del 'No' non per conservare, ma per promuovere al più presto un adeguamento costituzionale diverso, insieme a una legge elettorale più giusta e democratica.




Presidente del Comitato socialista per il 'No' alla riforma costituzionale

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