Vittorio LussanaDa numerose settimane sto evitando di esprimermi nei riguardi del nuovo sindaco di Roma, Virginia Raggi. In parte, per darle il tempo di avviare definitivamente i lavori della sua Giunta; in parte, per riuscire a non mettermi 'contro' quell'ampia maggioranza di cittadini romani che l'ha votata con convinzione. Una parte del consenso che l'ha infatti eletta prima cittadina della capitale proviene da una destra rancorosa, sleale, qualunquista e faziosa, pronta a votare anche un alieno 'insettoide' o 'rettiliano' pur di danneggiare la sinistra 'storica' presa nel suo complesso. L'altra parte del voto 'grillino' è composto, invece, da persone ancora oggi piuttosto 'ideologizzate', malate di utopismo, suggestionate da ingenuità protestatarie, incapaci di costruire un nuovo 'sistema di segni', come se la politica si riassumesse tutta nel discredito verso il prossimo, anche contro persone che lavorano da decenni con specchiata neutralità in favore delle istituzioni o per il bene comune della 'città eterna'. C'è da dire che anche noi, nei mesi scorsi, non abbiamo risparmiato critiche al Pd romano. Il quale, in effetti, si ritrovava stracolmo di esponenti piuttosto discutibili, a parte qualche eccezione. Insomma, la Raggi i romani se la sono eletta in quanto voto di 'disturbo'. Adesso, però, c'è il problema di governare una metropoli 7 volte più grande di Milano. E questo 'disturbo' rischia di ritorcersi anche contro coloro che lo hanno teorizzato e supportato. Ecco perché, nonostante la nostra distanza 'planetaria' da un mondo, quello del Movimento 5 stelle, privo di passato e senza alcuna idea per il futuro, vogliamo incoraggiare lealmente la neosindaca di Roma a metterci 'testa' intorno al ruolo che le è capitato di dover ricoprire. Roma è una città meravigliosa, con 3 mila anni di Storia alle spalle: di certo, non può mettersi a produrre cucine componibili. Le sue risorse principali sono pertanto il turismo, l'arte e la cultura: proviamo a creare nuove aziende in tali settori, coinvolgendo i giovani al fine di dare loro la possibilità di essere assorbiti da nuove opportunità occupazionali. Il 'mercato' s'incaricherà di selezionare chi avrà la forza, la capacità e lo spirito di sacrificio per rimanere 'in piedi'. Provi, la signora Raggi, a puntare sui giovani e sul loro entusiasmo: molti errori saranno inevitabili, ma per lo meno si potrà tentare un cambiamento generazionale in molti ambienti della capitale d'Italia, già da tempo depressi o che 'vivacchiano' grazie a qualche sovvenzione puramente parassitaria o clientelare. Proviamo ad 'allargare' il campo di chi intende partecipare, con buoni progetti e generosi propositi, al rilancio di una città che ha estremo bisogno di nuovi valori solidaristici, che la allontanino dal cinismo e dalla sterilità morale delle generazioni precedenti, le quali ormai hanno fatto il loro tempo. Coraggio, Virginia: non ti arrendere.




Direttore responsabile di www.laici.it e della rivista mensile 'Periodico italiano magazine' (www.periodicoitalianomagazine.it)

Lascia il tuo commento

Cristina - Milano - Mail - martedi 13 settembre 2016 19.9
Bravo, direttore!!!
Giovanni Giavazzi - Vigevano - Mail - martedi 13 settembre 2016 16.55
Soeriamo che l'avv. raggi legga le Sue parole, ricche di buon senso, e ne faccia tesoro.
Roberto - Roma - Mail - martedi 13 settembre 2016 7.43
A mio parere, è dai tempi di Nicolini e Petroselli che a Roma non c'è un sindaco all'altezza della situazione, è un problema della città che non riesce a produrre una sua classe politica degna di questo nome.
Marina - Urbino - Mail - lunedi 12 settembre 2016 20.35
Infatti, diamole tempo !
Ecchecaspita...


 1