L'ultima volta che l'ho incontrato è stato circa un anno fa, durante una manifestazione
dell'opposizione iraniana in
piazza del Popolo, a
Roma. Gli dissi che mi sembrava un poco opportunista la sua presenza lì, ma aggiunsi - e lui lo apprezzò, perché ero sincero - che era comunque meglio avere lui lì per opportunismo, rispetto al
'deserto' creato dall'assenza dei
Partiti e degli
organi d'informazione. Poi salì sul palco e fu il trionfo della sua
oratoria e delle accuse contro chi, sfacciatamente,
ignorava le istanze portate in piazza dall'opposizione iraniana.
Marco Pannella, scomparso a 86 anni, è stato l'esempio vivente di chi, animato da una
'sfacciata' voglia di vivere in un Paese differente da quello che si era ritrovato
tra i 'piedi', si è messo di
'buzzo buono' e ha fatto di tutto per cambiarlo,
spesso riuscendoci. Ora che non c'è più, come sempre succede tutti ne decantano le doti straordinarie
in vocativo: "Oh, che uomo magnifico, Madama Dorè! Oh, che bravo che è stato, Madama Dorè". Per una volta, il coro delle
'prèfiche' è molto vicino al vero. E temo che, al di là dell'esser stati d'accordo con lui o meno, un uomo come
Marco Pannella ci mancherà davvero tanto.