Vittorio LussanaSi avvicina il momento di gettare un guanto in faccia al mondo, presentando una dottrina a lungo sistematizzata nella sua piena e totale organicità filosofica, politica, morale e democratica: l'idealismo laico. Non esiste, in questo preciso momento storico, un'idea più moderna, progressista e originale a favore di una 'società aperta'. L'essenza stessa dell'ideale laico sta nel trovare una soluzione a qualsiasi problema si presenti all'ordine del giorno, mantenendo con coerenza una visione pienamente empirica del singolo individuo, dei suoi diritti e delle sue libertà. Una visione che non è affatto un mero 'involucro', uno schematismo gerarchico o burocratico di gestione dello Stato, bensì un forte idealismo 'civico', in grado di trasmettere un nuovo modello di cittadinanza, capace di elevarsi verso un grado di coscienza che trascenda ogni appartenenza geografica, nazionalista, etnica, razziale o sociale. Non si tratta di un innalzamento 'superomistico': l'irregolarità della nostra stessa coscienza ci vieta ogni inquadramento mistico o ideologico. Ma questo nuovo ideale deve servire a donare una nuova coscienza universale, a liberare l'umanità dalla sua stessa follia. Una nuova consapevolezza, che raggiunge un elevato grado di universalità e, al contempo, una forma di realismo capace di aggredire e risolvere tutti i problemi che si pongono storicamente. L'idealismo laico è dunque una nuova visione del mondo che va oltre la politica e le religioni, al fine d'inverarsi negli uomini attraverso la piena coscienza di sé, delle proprie capacità e potenzialità. I 'bigotti' di tutte le 'chiese', i mistici, i furbi e i falsi dispensieri di ottimismo non possono comprendere quel rifugio di tutti gli eretici, quella chiesa di tutte le eresie rappresentata dall'idealismo laico. Ma nel nostro 'pestare i piedi' con insistenza in merito a tale dottrina, s'intende richiamare agli occhi di ogni singolo cittadino il coraggio di sapersi rimettere in piedi dopo ogni caduta, di far tesoro delle sconfitte, di riuscire sempre a riprendersi dopo ogni colpo inferto dal destino o dalla vita. Un impianto dottrinario che possa diventare, per esempio, un 'appuntamento fisso' per i nostri giovani negli anni della loro formazione, coltivando nuove atmosfere di freschezza 'cosmopolita', di disinteresse verso l'altro sociologico: il prossimo, la società, il mondo stesso. Una forza che non sia massa indistinta, né psicologia settaria e invadente destinata a discepoli e adepti, bensì sostanza pratica di quanto si possa realizzare con le proprie forze e i propri mezzi, mettendo a frutto nel modo migliore gli anni di maturazione e di crescita di ciascun uomo e di ogni singola donna. Un ideale di equilibrio nella purezza; di valore della coscienza; di libertà nella razionalità. Una laicità 'socialista' nelle proprie dinamiche lavorative e professionali, ma 'liberale' nelle proprie finalità di sinergia tra le distinte classi sociali. L'idealismo laico è 'marmo' che sfida la palude. Un 'sussulto' in grado di delineare un disegno 'aperto' di società: interetnica e multiculturale. Un'energia assetata di conoscenza, impregnata di valori di pace e solidarietà tra tutti gli uomini e i popoli del mondo. Un'unità d'intenti in grado di sconfiggere l'odio irrazionalista, il fondamentalismo religioso, le credenze più insulse, chiuse e intolleranti che cercano, ancora oggi, di cavalcare e strumentalizzare la Storia senza rispettarla, che dia a ogni singolo individuo tutti gli strumenti per afferrare la propria sorte e trasformarla in una vita ricca di soddisfazioni e slanci di generosità. L'avvento di una seconda Repubblica falsa e incolore ha cercato di isolare ogni singola entità e identità di pensiero: a un simile disastroso 'attacco' proveniente dall'incultura, dal pressappochismo e dall'irrazionalità, che ha saputo solamente dare la 'stura' ai peggiori estremismi e massimalismi, che degenera ogni giorno di più nell'edonismo e nella volgarità, noi possiamo rispondere solamente con un recupero dei valori di umanità, solidarietà e cultura, finalizzato a sconfiggere quel 'cinismo psicologico' che ha finito con l'albergare all'interno di ogni singolo cittadino. In questi ultimi decenni, più è stato evidente il tentativo di limitare la democrazia all'interno di 'Partiti-minestrone' opportunisti e incoerenti, tanto più il nostro Paese ha saputo dare segnali di vitalità naturale, riequilibrando ogni tentativo di soffocare la nostra memoria, di affogare la società stessa nella mediocrità, di porre al servizio di qualcuno le istituzioni o le procedure parlamentari. Un disegno miseramente fallito, poiché ha incontrato l'opposizione 'inerziale' della parte più sana della società. In vista dell'ormai prossima campagna referendaria d'autunno, proposta da chi vorrebbe trascinare il Paese verso un nuovo statalismo centralizzato e 'cesarista', in una direzione puramente esecutiva e falsamente pragmatica della democrazia tesa a difendere la peggior politica, rinchiudendola in una 'cittadella' per pochi privilegiati, assumiamo interamente la responsabilità e l'incarico di esporre e portare a sintesi, da qui al giorno della consultazione popolare prevista, tutte le manifestazioni, i contributi e le ragioni di coloro che non intendono 'svendere' la Costituzione italiana del 1948 a favore di coloro che furono 'giustizialisti' ieri e che si sono improvvisamente trasformati in 'garantisti' dell'ultimo minuto, schierandosi dalla parte della magistratura solamente quando torna comodo loro, nonché evidenziando, nei propri comportamenti, i segni evidenti di quel cattolicesimo borghese che solitamente cresce i propri figli nella 'campana di vetro' dei privilegi e della vita facile, condannando tutti gli altri all'accettazione quotidiana dell'ignavia, della stupidità e dell'ingiustizia.




Direttore responsabile di www.laici.it e della rivista mensile 'Periodico italiano magazine' (www.periodicoitalianomagazine.it)
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Fabrizio - Roma - Mail - martedi 3 maggio 2016 13.11
E' la visione di Kant, in fondo, anzitutto, e del socialismo liberale, riformista e laico!
Mario - Milano - Mail - lunedi 2 maggio 2016 23.30
Direttore, continui così. Per quel che possono valere: lodi, lodi, lodi. Ho ancora speranze... Grazie
Renato Delfiol - Firenze - Mail - lunedi 2 maggio 2016 20.28
Appunto. Bisognerà vedere quanti non si lasceranno fuorviare dal contenuto delle cosiddette riforme, accettabili e magari anche desiderabili in sé, e sapranno valutare la temperie politica in cui ci troviamo, il tentativo di esautorazione del parlamento e della magistratura per propagandare il dominio di uno solo e del suo entourage (e dei collegati, affiliati, amici) e votare di conseguenza. Io, pur condividendo il punto di vista di Vittorio Lussana, sono piuttosto pessimista.
pietro - foggia - Mail - lunedi 2 maggio 2016 9.51
concordo con l'esaltazione dell'idealismo laico!
ma chiedo, cosa centra con la riforma costituzionale! Mi sfugge il nesso! Sono un vecchio liberale (tessera 1962) e sono convinto che malgrado tutto questa riforma andava fatto. Ovvio la perfezione non è immaginabile!


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