Sulle
Unioni civili, riteniamo che con questa classe politica
incolta e
indecente e gli attuali equilibri
'trasformistici' in parlamento non si potesse ottenere di più. Un piccolo passo in avanti è stato comunque compiuto. Adesso, comincia la battaglia per tutti gli altri
diritti, a cominciare dall'obiettivo di rendere
egualitaria al matrimonio
'canonico' la nuova fattispecie giuridica approvata. Non sarà un obiettivo semplice da raggiungere, finché non si comprenderà che la nostra polemica non è contro il sentimento religioso
cattolico delle persone, ma contro un conservatorismo ottuso e sostanzialmente
omofobo. La strada per ulteriori interventi della
Corte costituzionale, inoltre, è ormai aperta, al fine di completare ciò che i nostri attuali membri del parlamento sono stati incapaci di realizzare. Il fatto che dei giudici debbano, per l'ennesima volta, sostituirsi al legislatore, rende bene l'idea della debolezza culturale della nostra attuale classe politica. Ma ciò avviene anche per le pessime modalità di
selezione interna ai Partiti, che ha dato al popolo italiano un motivo in più per odiare la politica, scaraventando il Paese verso il
qualunquismo e
l'ignoranza. La politica, ormai, è divenuta talmente
'liquida', che rischia letteralmente di
evaporare. Noi crediamo nei Partiti, poiché
non siamo qualunquisti. Ma non crediamo in
'questi' Partiti: una serie di formazioni e gruppi parlamentari insulsi, confusionari, incoerenti e contraddittori. Superficialità, massimalismo e incompetenza regnano sovrani nelle nostre aule parlamentari, frequentate da
gentucola completamente
'sganciata' dalle nostre tradizioni culturali più autentiche. Il Paese risulta nuovamente
esposto a un
cataclisma populista, che rischia di travolgere le nostre istituzioni democratiche. Ma tale degenerazione è il risultato di visioni culturalmente
segmentate e parziali, totalmente
'schiacciate' sul presente, completamente incapaci di svolgere la propria funzione d'indirizzo verso il futuro, nel rispetto coerente del nostro passato. C'è da dire che la
Corte Costituzionale aveva già riconosciuto, in passato, le
coppie omosessuali e la loro condizione, nei tempi, nei modi e nei limiti stabiliti dalla legge, senza tuttavia estendere loro la possibilità di accedere al negozio giuridico del
matrimonio. Ma più recentemente, il
parlamento europeo ha affermato che le coppie omosessuali possono rivolgersi al giudice per far valere il loro diritto al
pari trattamento. Inoltre, sin dal
2012, la
Corte di Cassazione, organo giuridico cui ci si rivolge per l'ultimo grado di giudizio in una controversia, sulla scia di orientamenti precedenti aveva anch'essa stabilito come i componenti della
coppia omosessuale siano titolari del diritto alla
vita familiare, del diritto inviolabile di vivere liberamente una condizione di
coppia e del diritto alla tutela, anche davanti ai giudici, di numerose altre specifiche situazioni, precisando che la differenza di sesso non è più da considerare
requisito essenziale del matrimonio. Dunque, l'orientamento della
giurisprudenza corrente è già indirizzato, in sede
dottrinaria, verso il pieno riconoscimento della
famiglia omosessuale, mentre la nostra classe politica ha dimostrato, per l'ennesima volta, di attraversare una condizione di piena
agonia, che l'ha resa ormai
tremebonda, inutile e persino
dannosa. L'Italia è la
vergogna d'Europa e non riuscirà a togliersi di dosso questo
'marchio' per molto tempo.