Dopo il mio articolo della scorsa settimana, ho ricevuto
un'e-mail da una lettrice toscana, che ringrazio per l'attenzione, la quale faceva un appunto a ciò che avevo scritto, informandomi che
"i 5stelle sono un movimento che è un tentacolo della stessa 'piovra rossa' capitanata adesso dal Renzuccio...", che è
"composto da quasi tutti 'sinistri', sia in parlamento, sia nelle varie città". Sottolineando di
"non volermi tediare", mi ha poi invitato a meditare
"su ciò che sta accadendo usando il buon senso". Insomma, mi è venuta a dire che di
buon senso non ne ho. Posto che, se anche fosse vero (tutto è possibile) sarei per fortuna in ottima compagnia (e la cosa non mi consola), trovo
curioso che si definisca
"di sinistra" un movimento
populista che raccoglie il suo corteo di odio da tutti gli schieramenti politici e che di quell'odio e non di un
programma politico che - piaccia o no -
la sinistra ha sempre avuto, nutra il proprio esercito di inconsapevoli, invitando altresì a
"meditare" qualcuno come il sottoscritto, che di odio, di contrapposizioni polemiche e del così moderno
'dare la colpa agli altri' nutrito non si è mai. Si chiama
'effetto social' ed è quel
'cancro' della mente che ti porta a circondarti di gente che ti dà sempre ragione, che la pensa come te, che solletica il tuo ego con i suoi
'mi piace', che ti fa sentire
'okay' e
'rock'n'roll' anche - e purtroppo soprattutto - quando sei un emerito
imbecille, che tutto quello che sa fare è sputare sentenze
'via tastiera'. Come scriveva qualcuno da qualche altra parte:
"Senza mai sporcarsi le mani per fare le cose sul serio".