Vittorio LussanaSecondo quanto dichiarato in questi giorni dal 'pastore' di quella pittoresca 'setta satanica' chiamata Chiesa cattolica: "Quanti, per libera scelta o per infelici circostanze della vita, vivono in uno stato oggettivo di 'errore', continuano a essere oggetto dell'amore misericordioso di Cristo e perciò della Chiesa stessa". La qual cosa significa che gli omosessuali non sono più persone sbagliate, nate sotto il segno zodiacale sbagliato, nelle case sbagliate e con gli ascendenti sbagliati, bensì solamente una tipologia di persone che hanno preso una strada sbagliata, che porta in direzioni sbagliate: luoghi sbagliati di un mondo sbagliato che, per ragioni sbagliate, nel giorno sbagliato di una settimana sbagliata, hanno seguito le vie di sentimenti sbagliati, basati su una tecnica sbagliata. Non c'è niente di chimicamente sbagliato in loro, d'intrinsecamente sbagliato: essi sono solamente vittime di una combinazione sbagliata di errori sbagliati, che li ha portati a perseguire scopi sbagliati secondo metodologie sbagliate. L'omosessualità è dunque "uno stato oggettivo di errore", ovvero un progetto di vita sbagliato, basato su un'oggettività sbagliata, secondo le teorie sbagliate di un Cristo sbagliato, che pagò un prezzo sbagliato: una serie di domande sbagliate a cui Egli ha fornito risposte sbagliate. Insomma, da oggi in poi gli omosessuali non sono più gente sbagliata, che si ritrova nella pagina sbagliata di un libro sbagliato, secondo l'interpretazione sbagliata di un Vangelo sbagliato, con la luna sbagliata di ogni notte sbagliata, ma più semplicemente persone che vivono in uno stato di "errore oggettivo". Una forma di errore assoluta, piena e totale, niente affatto in contraddizione: una nuova categorizzazione di errore che, in quanto oggettivo, è dotato di una propria linearità e purezza filosofica, ben diversa dalle banali contraddizioni soggettive degli esseri umani 'normali'. Ora tutto è più chiaro, no? Per fortuna che Papa Francesco è venuto fin qui dall'Argentina per spiegarcelo.




Direttore responsabile di www.laici.it e della rivista 'Periodico italiano magazine' (www.periodicoitalianomagazine.it)
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Roberto - Roma - Mail - lunedi 25 gennaio 2016 18.12
Articolo ripetitivo, ma molto simpatico: nuove forme di comunicazione vanno sperimentate, anche se lo stile diventa più letterario che politico.
Cristina - Milano - Mail - lunedi 25 gennaio 2016 15.8
Bellissimo!!! Tutti pregiudizi sbagliati!!!
Alessandra - Civitavecchia - Mail - lunedi 25 gennaio 2016 0.46
Per me è tutto sbagliato, forse sbaglio? Errare e'umano, sbagliare anche. Sbaglierò, ma io e tanti come me amiamo quel Cristo per voi sbagliato, ma giusto per quelli come me, ma se mi fa sentire bene non e' sbagliato. L'estremismo e' sbagliato. Qualsiasi tipo di amore, persino per un Cristo rivoluzionario, estremo solo nell'amore e tanto amore, non è mai sbagliato, qualsiasi amore sia, non solo tra omosessuali ma anche verso gli etero ed i cristiani come me, o i mussulmani. Per me, la chiesa e' solo una costruzione di cemento, ma non la fede che c'è nel mio cuore e di altri come me. Se non ce ne fossero più di chiese e le distruggessero tutte, nessuno demolirà mai il mio amore per Dio per Cristo, esista o no. Nel mio cuore c'è e in moltissimi cuori: lo vedo ogni domenica fuori il Vaticano, quando parla il Papa, qualsiasi papa c'è stato, perché la gente i fedeli non ascoltano lui ma la parola di Cristo. Questo che ho scritto non piacerà a tutti. Ps: rispetto la sua laicità e la sua persona, come so' che lei rispetta me. Lei è un gran letterario, un genio ai miei occhi e ho ammirazione in lei, anche se non condivido molti suoi ideali, ma il mondo è bello perché ha 1000 colori. Buona serata amico disobbediente e fuori da tutti gli schemi possibili,
Vittorio Lussana - Roma/Milano/Bergamo - Mail - domenica 24 gennaio 2016 20.33
RISPOSTA AL SIG. GIOVANNI COCCO: caro lettore, il suo commento è totalmente fuori luogo. Lei ha tratto dal corsivo a mia firma tutta una serie di considerazioni che c'entrano poco o nulla con quanto da me scritto. A cominciare dalla volontà, da Lei inappropriatamente attribuitami, di voler convincere qualcuno di qualcosa, cosa che un giornalista non è tenuto a fare. Si figuri, poi, se si tratta dello 'stregone del villaggio'... Riguardo alle altre cose che lei scrive, posso essere, in linea di principio, più o meno d'accordo a seconda dei casi, ma di certo sono asserzioni totalmente sue, che c'entrano poco o nulla con il considerare il diverso orientamento sessuale di un singolo individuo una condizione oggettiva di errore: la discriminazione di una simile posizione teologica è addirittura 'in nuce', dunque data per scontata. E noi laici, di solito, non amiamo fare sconti a nessuno. Cordialmente. VL
Giovanni Cocco - Italia - Mail - domenica 24 gennaio 2016 18.16
Quando si smetterà di pretendere di convincere il Papa di Roma - che si basa su una dottrina bimillenaria e su una tradizione ben più antica - che erra, saremo in un mondo davvero laico.
Ciò che si può e si deve pretendere dalle religioni è che il pensiero di cui sono legittime portatrici, non causi discriminazioni nei confronti di chi la pensa diversamente.
Ma tale francamente non mi appare un differente trattamento giuridico tra la famiglia tradizionale e altre unioni, che pur possono richiedere un riconoscimento giuridico ma certo non una totale equiparazione, e francamente mi fa sorridere come un sentimento quale l'amore possa essere considerato quale fondamento di un diritto riconosciuto da una società laica.
Ciò nega qualsiasi principio liberale e laico.
L'amore può essere forse alla base di una comunità religiosa.
A maggior ragione in una che non riesce ad assicurare i diritti essenziali.
Non mi pare che si tratti di una questione di morale ma di diritto, ed i diritti sono eguali in presenza di eguali condizioni; sarà forse il caso di ricordare che le future generazioni, a cui molti si richiamano per pretendere la tutela dell'ambiente e simili valori, non dipendono dalle unioni differenti dal matrimonio tradizionale, che per ciò solo merita maggiori garanzie di ogni altra unione. Non ritengo poi come essere umano e null'altro che essere umano che possano essere riconosciute come modello da tutelare con diritti quelle egoistiche unioni che producono figli in provetta per il soddisfacimento di esigenze del tutto personali.
L'egoismo non deve poter essere alla base del riconoscimento di un diritto.
La TV che ci illustra il quadretto idilliaco dell'unica (?) unione così strutturata mi pare identica a quella della peggiore clericale tv democristiana, una nuova forma di moralismo bigotto anche se sedicente laico, che pretende di educare il popolo ad una nuova morale; senza che peraltro in tal caso nemmeno si possa dire di essere stati direttamente ispirati dallo Spirito Santo.


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