Vittorio LussanaNegli anni di Tangentopoli, il Pds non venne perseguito perché Di Pietro non riuscì ad arrivare ai vertici di quel Partito. In ogni caso, continua a mancare quella che i giuristi chiamano: "Ripartizione del danno". Ovvero: quanto hanno rubato i democristiani? Di più o di meno degli altri Partiti? E per quanto tempo? In secondo luogo, che Bettino Craxi rappresentasse il fulcro del sistema politico italiano di allora non derivava dalle 'lobbies' che foraggiavano i socialisti, tutto sommato piuttosto poche rispetto a quelle collegate ad altri Partiti - i quali, oltre alle varie 'spartizioni', godevano di finanziamenti stranieri, americani e sovietici - bensì dalle capacità del leader del Psi, al quale, con grave ritardo, viene riconosciuta lucidità intellettuale e sincerità umana. Dunque, lo 'speciale' sul 1992, andato in onda su 'La7', non è riuscito a chiarire come, negli anni di Tangentopoli, sia stato fatto 'pagare' 100 a chi, probabilmente, meritava di pagare 10. La verità è che si continua a utilizzare il metro dell'occhio per occhio 'ebraico-americano': ed ecco spiegato perché il figlio Bobo probabilmente ha ragione a sospettare l'ingerenza. Vittorio Feltri ed Enrico Mentana, ancora oggi vanno 'per farfalle'. Eccoli qui, i nostri grandi giornalisti: 'generalisti' e superficiali.




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mario - italia - Mail - lunedi 18 gennaio 2016 12.25
ohhhh finalmente sig. Lusanna, dopo molte mie critiche, un articolo e una risposta in sintonia con il mio pensiero.
Una difesa un pò in ritardo comunque per il povero craxi che in tempi non sospetti ebbi a sottolinearle quanto la sx avesse tanti più scheletri nell'armadio da far diventare i socialisti ladri di mele e pere..., avendo seguito i suoi primi passi ad oggi posso dire che riconoscere l'onestà intellettuale è meglio di qualsiasi aver ragione.
Vittorio Lussana - Roma/Milano/Bergamo - Mail - lunedi 11 gennaio 2016 20.16
RISPOSTA AD ARBOR N. 2: Bettino Craxi è stato presidente del Consiglio dei ministri dal 1984 al 1987, ma ciò non c'entra nulla con la violazione della legge per il finanziamento ai Partiti, o con gli atti illeciti connessi a tale norma. Tangentopoli ha trattato soprattutto reati che vedevano soggetti ad azione penale i segretari di Partito o membri di rilievo all'interno di essi. Reati commessi da Bettino Craxi nel suo ruolo di presidente del Consiglio non sono mai stati contestati, poiché non esistono. E anzi, personalmente considero quel periodo il migliore di tutta la vita e la carriera politica del leader socialista. Il periodo successivo, a partire dal Governo De Mita sino agli esecutivi Andreotti VI e VII, li ho sempre considerati anni di quasi assoluta inazione, paralisi o inattività. Per quanto concerne gli anni del Governo Craxi, esiste una diatriba, tutta politico-economica - e non giudiziaria - relativa all'aumento della spesa pubblica, ma si trattò della dovuta contabilizzazione di debiti contratti nel decennio precedente, ovvero sino a quando si dovette concedere piena autonomia di gestione finaziaria alla Banca d'Italia, in base a una norma approvata dal Governo Forlani nel 1981. Norma la quale, finalmente, impedì al Tesoro di stampare moneta o emettere Bot e Bpt per ripianare i debiti dello Stato. VL
ARBOR - MILANO - Mail - lunedi 11 gennaio 2016 18.19
Grazie per gli auguri,
vorrei solo ricordarLe (e mi scuso per un tu scappato dalla tastiera) che il Sig. Bettino Craxi era presidente del consiglio, o sbaglio ?
Cordiali Saluti
Arbor
Vittorio Lussana - Roma/Milano/Bergamo - Mail - lunedi 11 gennaio 2016 13.8
RISPOSTA AD ARBOR: in primo luogo, non capisco perché mi abbia dato del tu: non mi sembra che io e Lei si abbia mai mangiato assieme. In secondo luogo, di premi Pulitzer non ne hanno vinti nemmeno Mentana e Feltri, i quali sono due direttori di testata esattamente come il sottoscritto. Lei, dunque, cerchi di non preoccuparsi di questo genere di problemi, che titoli per dire quel che penso a dei colleghi li possiedo. In terzo luogo, la sua idea di giustizia è sommaria: probabilmente, dipende dal fatto che Lei è una persona che non si è mai trovata di fronte a questioni di questo genere, di tipo societario o quant'altro. Dunque, non Le faccio una colpa se non conosce questioni giuridiche di questo tipo. Tuttavia, Le ricordo che fare il Segretario politico di un Partito significa guidare un'entità giuridica di diritto privato, non di diritto pubblico. E che quando una società che risponde al diritto privato fallisce, il liquidatore deve sapere chi deve render conto di più e chi di meno. E' giuridicamente previsto dal codice civile, quanto Le vengo a dire. E ciò comprova quanto gli amici socialisti sostengono da oltre due decenni: sotto il profilo della diffamazione pubblica avvenuta a suo tempo, troppe volte un semplice avviso di garanzia è stato fatto equivalere a una sentenza passata in giudicato, fidando sull'ignoranza della cittadinanza in materia e sui tempi lentissimi della giustizia italiana, che recentemente, tanto per dirgliene un'altra, ha assolto l'ex presidente della Provincia di Milano dopo un lunghissimo iter giudiziario, che ne ha distrutto l'immagine pubblica e la carriera politica... Quindi, da giornalisti, per evitare il 'casino' del passato, sarebbe buona cosa registrare due elementi ben precisi: a) che i cittadini non vengono bene informati su molte cose relative al mondo giudiziario e delle procedure legali di questo Paese; b) che il lettore medio italiano ha una concezione della giustizia piuttosto sommaria, per non dire 'forcaiola'. Egli non è tenuto per forza ad approfondire materie che non gli competono, dunque nel secondo caso possiamo mantenere un'attenuante generica nei confronti dell'opinione pubblica. Ma sul primo punto, mi dispiace, proprio non ci siamo.... La saluto cordialmente e Le auguro un buon 2016. VL
Danilo - Milano - Mail - lunedi 11 gennaio 2016 12.53
Chi ruba merita comunque di pagare
ARBOR - MLANO - Mail - lunedi 11 gennaio 2016 12.51
Commento di un cittadino qualsiasi.
Un reato dal punto di vista etico non può essere valutato con il bilancino che misura l'entità della refurtiva, chi ruba nei Paesi Civili è un ladro, a maggior ragione (aggravante) se ricopre cariche che implicano la gestione della cosa pubblica. Quindi, sempre nei Paesi Civili, chi compie un reato sa di dover andare incontro ad una sanzione commisurata con l'entità dello stesso. Ricordiamoci cosa diceva Socrate a chi gli suggeriva di fuggire perchè condannato secondo leggi liberticide: come potrei farlo proprio io che ho sempre insegnato la necessità di una Società fondata sul Diritto e non sulla prevaricazione.
Ma erano altri tempi e non vi erano scusanti per i mariuoli.

P.S. Ma tu quanti pulitzer hai preso per poter dire a Feltri e Mentana che vanno a farfalle ?
Roberto - Roma - Mail - lunedi 11 gennaio 2016 0.1
Mi sembra un modo di ridurre ogni cosa a un problema di quantità. Quel sistema di potere è stato distrutto. Concordo che, per molte cose, fosse migliore del disordine finto-carismatico della seconda Repubblica, ma è la caduta delle vecchie ideologie, non sostituite da nuove identità più moderne, la vera questione, non certo il penoso tentativo di tornare indietro.


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