Un ottimo modo per proporre una previsione intorno al possibile andamento di un anno solare, è quello di
non fare previsioni: chi si sarebbe mai immaginato,
alla fine del 2014, quanto accaduto durante quest'ultimo anno appena trascorso? Chi mai avrebbe potuto prevedere
un attacco terroristico contro la redazione di
'Charlie Hebdo'? O la crisi
russo-ucraina? Oppure ancora, l'avvento del
Daesh sulla scena internazionale? Tutti fatti di stringente attualità esplosi fragorosamente e all'improvviso, che hanno smentito o posto in second'ordine ogni previsione cosiddetta
'scientifica' degli esperti (che poi, tanto esperti non sono mai...). Gli editoriali in circolazione alla fine di ogni anno sono, infatti, i
meno attendibili di sempre. Ciò accade perché un tempo, pur nello
'sparare' una
'cazzata' qualsiasi, si cercava per lo meno di calcolare tendenze, teatri di crisi e condizioni empiriche su cui far
'poggiare' le proprie impressioni. Invece, l'unica tendenza certa degli ultimi decenni è
il narcisismo dei nostri principali
direttori di testata, cari e amabili colleghi con il sogno nascosto di essere considerati, un bel giorno, dei
'profeti' biblici. Da un simile presupposto, ovviamente non può discendere un bel nulla capace di allontanarsi, almeno un poco, dal proprio punto di vista
soggettivo, trasformando tali servizi in una sorta di
olimpiade a chi la 'spara' più grossa. Al
torneo delle 'minchiate' partecipano un po' tutti:
Feltri, Sallusti, Ciccio Formaggio e Paolino Paperino. Vittorio Feltri, in particolare, ci va giù
con l'accetta sin dai tempi de
'l'Indipendente'. A ogni modo, ben pochi sono i lettori e, soprattutto, gli italiani che conoscono le vere motivazioni da
'vitelloni' che spingono le nostre principali
'firme' a esercitarsi in una simile competizione. Ebbene, sveliamo noi l'arcano: una volta pubblicata la loro analisi, ognuno di questi signori si diverte a
riderci su, poiché ognuno tenta subliminalmente di far andare le cose a
'fantasia', oppure nella direzione dei propri
interessi personali più stringenti, dimenticandosi completamente di sottrarre quegli elementi di
'fissità' che falsificano non soltanto un pronostico o una previsione, ma persino il normale racconto della
cronaca quotidiana.
Feltri e Sallusti 'gufano' per la caduta del Governo? Ecco allora comparire immediatamente, sulle pagine dei loro rispettivi quotidiani, le più fosche previsioni in merito al probabile riaccendersi del
conflitto in Medio Oriente, il quale a sua volta causerà sicuramente un rialzo del prezzo del petrolio che manderà a
'carte e 48' le speranze di ripresa economica di
Renzi e Padoan. Ovviamente, nelle altre
'parrocchie' accade esattamente
l'opposto. Anzi, da un po' di tempo in qua si sta verificando un fatto ancor più impensabile: gli
editorialisti di 'punta' del centrodestra, sempre più spesso risultano
fiancheggiatori della
'linea' dei
Travaglio o dei
Padellaro. Ovviamente, in un
'casino' del genere diventa assai difficile
'azzeccarne' almeno una, anche solo per sbaglio. Eppure, ci sarebbero cose abbastanza facili da
'centrare', tipo:
l'Italia di Antonio Conte umiliata dal
Belgio ai prossimi
campionati europei di calcio che si terranno in
Francia. Va da sé che, in questo campo, la
storica 'figuraccia' fatta dall'intera nostra stampa sportiva ai tempi di
Bearzot funga, ormai, da
'monito', per cui nessuno più si azzarda a proporre analisi di un certo
spessore 'tecnico-tattico', limitandosi a raccontarci le
peripezie 'discotecare' di Mario Balotelli o altre stupidaggini simili. Insomma, la
'cazzata libera', detta o scritta senza motivo alcuno, ormai
regna sovrana. Ed ecco perché ci ritroviamo tutti quanti
'schiacciati' sul presente: la
lungimiranza, anche semplicemente quella di medio periodo, nessuno sa più cosa sia. Sbagliando un'analisi o un'anticipazione qualsiasi,
specifica o 'generalista' che dir si voglia, si corre il rischio di doversi assumere la responsabilità individuale di aver commesso un
errore, ammettendo in tal guisa la propria
incompetenza. Siccome, però, viviamo in un mondo completamente immerso nella
'finta competenza', meglio allora
'spararla grossa', così almeno si capisce che si stava
'ciurlando nel manico' e a nessuno ne verrà chiesto il conto. Ecco perché noi di
'Periodico italiano magazine', sul
2016 abbiamo deciso di non sbilanciarci più di tanto, in nessun campo o settore. Una decisione che non deriva affatto dalla nostra assoluta
incompetenza, bensì dall'eccessiva
competenza altrui: nello sparare
'fregnacce'.
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(editoriale tratto dal numero di gennaio 2016 dalla rivista 'Periodico italiano magazine')