Ennio TrinelliChe a Miss Italia non sia richiesto di scrivere un saggio su Mishima nel proprio tempo libero è cosa nota: le candidate a un concorso di bellezza sono lì per il loro aspetto fisico. E non è detto che debbano anche essere in grado di articolare pensieri sensati, o di avere opinioni condivisibili, o dire cose intelligenti. Per quello, ci sono già le senatrici del M5S [sic], che suscitando meno clamore della nuova Miss Italia, Alice Sabatini, detta anche 'Arianna tutta panna' (cit.), provocano assai meno indignazione, quando invece dovrebbero suscitarne di più. Insomma, la 'poveraccia' che per 12 mesi e a suon di euro dovrà mostrare le sue grazie di qua e di là, sgambettando da una televisione all'altra, fotografata da un settimanale o l'altro, alla fine cosa ha detto di male? Che avrebbe voluto nascere donna nel 1942, per sapere cosa fosse la guerra. Ma lei voleva dire che conoscendola, la guerra, avrebbe potuto combatterla meglio, in questa vita da miss. Ed ecco spezzata una lancia a favore dell'ennesima disgraziata che, inconsapevole schiava della propria bellezza e dei perversi meccanismi che essa determina, si trova incastrata nella 'celebrità per aspetto fisico', incardinata sull'italico maschilismo più becero. Il vero scandalo è che maestra di cerimonia di tutto questo sia una donna. E che tra i giurati dell'edizione 2015 ci fosse una trans. Cosa che la dice lunga sulla comprensione dei meccanismi antropologico-sociali della nostra società. W la France! (Si fa per dire...).


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