La medaglia d'oro di
Tania Cagnotto ai mondiali di
Kazan nella specialità dei tuffi dal trampolino di un metro, è una bella notizia: la ragazza è sulla 'breccia' ormai da molti anni, aveva vinto il bronzo due edizioni fa, l'argento nell'edizione scorsa e ora l'oro. E' dunque facile scrivere la solita 'manfrina' dell'impegno che paga, ma disgraziatamente è proprio così: per migliorare se stessi, la propria vita e ottenere risultati non c'è altro modo che mettersi lì e lavorare, lavorare, lavorare. Migliorarsi, cercare la perfezione, insomma mettercela tutta, per poi prendersi i meritati risultati. Una cosa tanto ovvia che la nostra
'Italietta' di piccolo borghesi che non vogliono gli insediamenti dei
Rom e hanno la villetta abusiva, che gridano contro gli immigrati ed evadono le tasse, che si sentono minacciati e vanno in giro a 'pestare' la gente, proprio non riesce ad apprendere. Così come quelli che passano la vita a lamentarsi e a prendersela con quei politici che essi stessi hanno votato, colpevoli due volte: di averli prima convinti e poi delusi. La
pausa 'ferragostana' non porterà consiglio: si deve passare un mese fingendo di essere qualcun altro, per poi poter tornare 'in the same old shit' nel mese di settembre, ricominciando a incolpare gli altri. Credo di essermi perso per strada le ragioni della metafora su
Tania Cagnotto. Ma tanto, il valore della ragione, molti non sanno neanche cosa sia.