Ilaria CordìAbitualmente, gli italiani vengono trattati come tanti piccoli 'infanti' che hanno bisogno di un adulto per essere preservati, salvati, lasciati all'oscuro del mondo. Questa volta, il nostro Governo ci ha protetto dagli accordi segreti con l'amata/amante America. Accordi segreti? Suvvia, non sgraniamo gli occhi: gli ultimi due anni sono stati fondamentali per la messa a punto dell'accordo Ttip. Ma che cos'è il Ttip? È l'acronimo di Transatlantic trade and investment partnership, ovvero un accordo di libero scambio tra Europa e America che dovrebbe creare il più grande mercato economico mondiale della Storia, liberalizzando commerci e investimenti tra le due sponde dell'oceano Atlantico. Vediamo schematicamente cosa prevede il concordato: a) eliminazione dei dazi e delle barriere non tariffarie fra Usa e Unione europea (le tariffe conosciute come 'No tariff barriers'); b) semplificazione della compravendita di beni e servizi; c) crescita economica delle due macroaree, con conseguente creazione di nuovi posti di lavoro e diminuzione dei prezzi. Il trattato include 28 nazioni europee - la Turchia ha chiesto recentemente di entrare a far parte dell'accordo - e 50 Stati americani, due aree che geograficamente contano 280 milioni di anime e, nel loro insieme, producono il 45% del Prodotto interno lordo mondiale. Le cifre da capogiro rientrano in questo piano per la regolarizzazione e l'allineamento del commercio, dal quale vengono esclusi i servizi finanziari. L'intesa Usa-Ue nasce nel 2013, quando il presidente americano, Barack Obama, il presidente della Commissione Ue, Josè Manuel Barroso e il presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy, comunicano l'inizio dei negoziati, dopo che nel 2007 era stato istituito il Consiglio economico transatlantico. La conclusione e la successiva approvazione del patto internazionale dovrebbe avvenire entro la fine del 2015. A oggi, i due negoziatori ufficiali, Ignacio Garcia Bercero per l'Europa e Dan Mullaney per gli Usa, si sono incontrati 8 volte e il prossimo vertice è previsto per il 19-23 maggio 2015 nella capitale degli Stati Uniti, Washington. Le trattative segrete non più tanto occulte, hanno visto la 'luce' grazie alla stampa nazionale e internazionale, occupandosi rispettivamente di alcuni punti del piano: per esempio, 'l'Huffington Post' ha rivelato le questioni relative all'energia, mentre il settimanale tedesco 'Zeit' ha pubblicato online i commi più importanti relativi ai 'files' che si occupano del settore dei servizi e dell'e-commerce. Ma troppo poco ancora si conosce riguardo a questa svolta storica. Per tale motivo, l'Unione europea, lo scorso 9 ottobre 2014, ha emanato sul web un documento di 18 pagine in cui vengono esposti i motivi, ma soprattutto gli obiettivi, del mandato economico mondiale (clicca QUI). Gli obiettivi sono, quasi tutti, scontati: l'aumento degli scambi transatlantici, la creazione di nuovi posti di lavoro e la stesura di norme globali renderebbero tutto il mondo un 'paese'. Precisamente, il trattato non deve contenere disposizioni che potrebbero offendere la diversità culturale e linguistica dell'Europa, mantenendo intatte le politiche e le misure approvate nell'ambito culturale dei Paesi. Il nostro presidente del Consiglio smania nell'attesa di questa approvazione: secondo Matteo Renzi, infatti, il Ttip è una scelta strategica e culturale, che aprirebbe l'Europa al mondo. Al contrario, il portavoce del Movimento 5 stelle, Beppe Grillo, fa notare come non sia stato proposto alcun referendum per chiedere agli italiani cosa pensassero riguardo a tale accordo e come nessun parlamentare (di destra, di centro, di sinistra) abbia "detto la sua". Forse, nemmeno il capo di Stato americano può contare sull'appoggio dei suoi politici: una violenta discussione all'interno del Partito democratico americano ha infatti implicato un esito negativo da parte del Senato. Ma la Casa Bianca non si deve preoccupare più di tanto: oltre al Ttip, esiste anche il Tpp, ovvero il 'Transpacific partnership'. Ciò significa che il presidente Obama ha il 'piede in due scarpe': nel Pacifico e in Europa. Non ci sta forse sfuggendo qualcosa?


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Ilaria Cordė - Roma - Mail - domenica 17 maggio 2015 14.51
Ringrazio vivamente il nostro lettore Roberto.
Roberto - Roma - Mail - domenica 17 maggio 2015 13.49
Ottimo articolo: complimenti alla giornalista. E' il brano pių interessante di questa settimana.


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