In questo numero di
'Periodico italiano magazine' abbiamo deciso di occuparci delle nuove idee e delle numerose iniziative che stanno nascendo nel nostro Paese. Un fenomeno composto da svariate e molteplici 'tendenze', che pongono in risalto una caratteristica tipica del nostro popolo: la capacità di crearsi un mestiere per proprio conto, di riuscire a 'cavarcela', sempre e comunque, in ogni condizione e situazione. Si tratta di un ingegno che si richiama a un antichissimo pregio: la nostra 'arte di arrangiarsi'. Siamo famosi in tutto il mondo per tale qualità: in una scena di
'Intrigo a Stoccolma', un thriller di grande successo del 1963 diretto da
Mark Robson, un giovane
Sergio Fantoni interpreta un medico italiano, Carlo Farelli, che salva la vita a un certo professor Stratman, vincitore del premio Nobel per la Fisica, praticandogli una defibrillazione cardiaca (una pratica considerata avveniristica in quegli anni), tramite un'attrezzatura assolutamente artigianale, ovvero incrociando i fili elettrici di una normalissima lampada da camera, al fine di provocare una 'scossa' da 220 Volt e riavviare il battito del cuore all'anziano scienziato. Interrogato, in seguito, nel merito di tale singolare 'spunto', il regista canadese rispose:
"Ho voluto fornire un'indicazione specifica intorno a una qualità ben precisa degli italiani. Un popolo verso cui nutro grande rispetto, per le sue incredibili doti di ingegno, astuzia e fantasia...". Si tratta, dunque, di un nostro aspetto 'genetico', identitario. Assai prezioso in tempi in cui sembrano emergere esclusivamente i nostri difetti. Noi italiani sappiamo che la forza delle idee è molto importante, poiché consente al futuro l'opportunità di non ripetere gli errori del passato e, al contempo, di non allinearsi alla 'dittatura' del presente. Ingegno e fantasia rappresentano le condizioni necessarie, affinché le idee trovino sempre solide 'gambe' per camminare e imporsi. E questa nostra predisposizione innesca, nella 'sfera' stessa della produzione delle idee, un ulteriore processo evolutivo, in cui le nostre decisioni e preferenze vengono soddisfatte prima ancora che il 'mercato' riesca a interrogarsi in tempo sulle loro caratteristiche. In buona sostanza, noi italiani siamo consapevoli, da millenni, come la 'ragione' abbia sempre condotto l'umanità a prendere decisioni che vanno nella direzione della verità, della giustizia e della libertà. Ed è esattamente questo il nostro 'lato' migliore.
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