In merito all'ormai prossima elezione del nuovo capo dello Stato è presto detto: riteniamo opportuno che ogni forza politica si presenti innanzi al parlamento, riunito in seduta comune, proponendo un proprio candidato di 'bandiera'. Il Movimento 5 stelle sembrerebbe aver deciso di 'puntare' sul giudice della Suprema corte di Cassazione, Ferdinando Imposimato; il Partito democratico potrebbe cercare di 'premiare' l'apprezzabile lealtà personale di Pierluigi Bersani; le forze laiche avrebbero il dovere morale di insistere su Emma Bonino; il fronte del centrodestra, infine, potrebbe riunirsi nel nome del liberale Antonio Martino. Ciò al fine di superare i primi scrutini, che prevedono una maggioranza 'qualificata' la quale, a nostro parere, non ha modo alcuno di andarsi a formare e trovare, invece, nel corso delle votazioni successive, un accordo di equilibrio attorno a una figura di alto profilo, da eleggere a maggioranza semplice. Un'antica 'prassi' della prima Repubblica prevederebbe, inoltre, che la più alta carica dello Stato spetti, questa volta, a un esponente cattolico, dopo due 'mandati' (anzi, tre...) ricoperti da personalità provenienti dal mondo laico, quali Carlo Azeglio Ciampi e Giorgio Napolitano. Dunque, secondo tale consuetudine, sarebbe il caso di individuare un cattolico-democratico, uomo o donna che sia, in grado di accompagnare il Paese, con autorevolezza e imparzialità, verso il completamento della sua fase di riforme istituzionali e strutturali. Un percorso che potrebbe nascondere insidie e imprevisti e che, pertanto, necessita di un sostegno costruttivo da parte di tutte le forze politiche. Un profilo del genere non è semplice da individuare. Ma tant'è: la nostra speranza rimane quella di una saggezza e di una coerenza che possano fungere da guida e ispirazione, al fine di arginare le molteplici tendenze irrazionali presenti, da più di qualche tempo, all'interno del nostro sistema politico. Di più, non riteniamo opportuno suggerire. Anche perché, tentare di proporre alcuni nomi, in questi casi significa 'bruciare' delle buone idee che, invece, col passare dei giorni e l'evoluzione del dibattito complessivo, potrebbero risultare assai utili a risolvere eventuali situazioni di 'stallo' istituzionale. Esortiamo, tuttavia, con salda fermezza, a operare un ribaltamento metodologico radicale rispetto a quanto tentato nella 'maledetta primavera' del 2013: anziché 'puntare' su 'pseudo-certezze', che rischiano di ritrovarsi esposte all'incoerenza dei numerosi e occulti 'franchi tiratori', preferiremmo questa volta un avvio prudente, in cui ognuno esprima il candidato più vicino ai propri valori e princìpi, per poi attendere i tanto auspicabili 'chiarimenti' di convergenza. Le recenti complicatissime elezioni dei membri della Corte costituzionale e del Consiglio superiore della magistratura non depongono a favore della tesi di un parlamento 'rinsavito', rispetto ai 'disastri' del recente passato. Consigliamo, perciò, di affidarsi alle vecchie procedure 'cautelative' della prima Repubblica, anche se queste potranno apparire, agli occhi di molti, politicamente obsolete e largamente impopolari, soprattutto sotto il profilo della percezione pubblica. Tale consiglio si basa, tuttavia, sulla considerazione che il parlamento eletto attraverso le consultazioni politiche del 2013 non consenta di partire 'in quarta', rischiando di esporre il nostro sistema democratico-parlamentare a nuove delusioni e sbandamenti. Meglio, a questo punto, approcciarsi alle procedure di elezione del nuovo presidente della Repubblica con moderata gradualità: si parta in 'sordina' e si trovi, in seguito, un accordo 'trasparente', che cioè non risulti frutto di una 'congiura di palazzo' o di una mera 'imboscata' parlamentare. Eventualità, queste ultime, che risulterebbero ulteriormente divisorie nel già dissestato panorama politico-sociale di questo Paese. Ci raccomandiamo, dunque, al buon senso dei nostri membri del parlamento della Repubblica italiana: si cerchi, per favore, di evitare un ennesimo giudizio collettivo di confermata inaffidabilità, politica e umana.