Non c'è nulla di più distante dallo 'spirito' natalizio dell'ignoranza di tanti 'buoni cristiani', sempre pronti a protestare contro gli immigrati o che se la prendono con quelle famiglie Rom abbandonate ai margini della società. Invece di commentare, come tutti stanno facendo in questi giorni, i fatti relativi all'operazione 'Mafia Capitale', vogliamo raccontare alcuni episodi minori, accaduti in questi giorni in un normalissimo quartiere di Roma, niente affatto periferico. Due giovani ragazzi si sono recati in una filiale Unicredit, stracolma di persone in attesa di prelevare la loro pensione. Il 'totem' interno all'agenzia risultava, come al solito, fuori uso. Pertanto, agli sportelli si è formato il classico 'imbuto' tra chi doveva semplicemente eseguire un'operazione bancaria e chi, invece, aveva la necessità di prelevare il proprio vitalizio di anzianità. Avendo bisogno solamente di poche centinaia di euro per regolare il conto dell'officina meccanica, situata a fianco dell'istituto di credito in questione, i due giovani hanno tentato, tramite il telefonino, di 'spostare' la cifra loro necessaria sulla carta di credito prepagata: la cosiddetta 'ricaricabile'. Dopo un'enorme sofferenza, causata dalla lentezza drammatica della rete internet capitolina, i due giovani sono riusciti a effettuare questo piccolo 'giroconto' in una quarantina di minuti. Si tenga presente che tali operazioni, da Bologna 'in su', vengono regolarmente effettuate in un paio minuti, non di più. In ogni caso, il piccolo 'travaso' a un certo punto va a buon fine. E i due giovani sono finalmente liberi di abbandonare la filiale bancaria. Tuttavia, possedendo un tagliando di prenotazione ormai vicino alla 'chiamata' e risultando un peccato di egoismo stracciarlo o 'cestinarlo', i due ragazzi hanno tentato gentilmente di donarlo a un'anziana signora, la quale, non comprendendo minimamente la loro 'buona intenzione', li ha scambiati per malintenzionati e li ha presi a 'male parole'. I due giovani, rimasti un po' perplessi per l'equivoco in cui sono incorsi, hanno allora preso la decisione di uscire dall'agenzia bancaria, che correva pericolosamente il rischio di trasformarsi in una 'gabbia di matti'. E si sono recati presso la vicina officina, per ritirare la loro autovettura. Ma poco prima di eseguire il pagamento, un altro robusto signore, preso dall'urgenza di correre in banca, la quale stava ormai raggiungendo l'orario di chiusura, ha abbattuto con una 'spallata' l'insegna verticale dell'officina. I due giovani sono immediatamente corsi in strada, per cercare di individuare il responsabile di questo piccolo atto vandalico. E sono rientrati nell'agenzia bancaria, chiedendo informazioni su chi avesse divelto il cartello del povero meccanico. Ebbene: tutte le persone presenti, dentro e fuori la banca - comprese quelle, assai numerose, in attesa alla fermata dell'autobus - non solo hanno negato ogni responsabilità, ma anche di aver semplicemente assistito al danneggiamento, chiudendosi in un 'guscio' omertoso di menefreghismo qualunquista. I due ragazzi, non potendo far altro che prendere atto della situazione, si sono visti costretti a disinteressarsi dell'accaduto: hanno mostrato la loro solidarietà al meccanico e si sono allontanati a bordo dell'autoveicolo appena riconsegnato. Questo breve racconto di vita quotidiana ben rappresenta la scarsa credibilità che un determinato genere di 'popolino' possiede allorquando si lamenta delle molteplici carenze che si incontrano nella vita di tutti i giorni, o che sta cercando, a tutti i costi, un 'nemico esterno' su cui sfogare la propria 'rabbia'. Si tratta di quella 'maggioranza silenziosa' che, per 20 lunghi anni, ha votato Silvio Berlusconi o i Partiti della destra e che, oggi, vede in Matteo Salvini il nuovo rappresentante del proprio qualunquismo 'cafone' e piccolo borghese. Sono quella categoria di persone che si esprimono sempre per 'luoghi comuni' e che, anno dopo anno, all'arrivo delle festività natalizie, si lamentano per come non si riesca più a percepire un certo 'spirito' di bontà e di solidarietà sociale. Noi crediamo loro sulla parola: sanno perfettamente di cosa stanno parlando. Sono proprio loro, infatti, i principali responsabili della diffusione di tensioni e odio sociale. Questo genere di italiani, degli autentici analfabeti rancorosi ormai sulla via del 'rimbambimento', sono soliti mostrare fastidio nei confronti degli immigrati o dei poveri 'zingarelli' che chiedono l'elemosina in metropolitana. Ovviamente, odiano anche i gay e tutte quelle categorie di persone che appaiono 'diverse' rispetto a determinati e ormai obsoleti 'canoni' sociali. E si mostrano addirittura aggressivi verso quei giovani che cercano di vivere secondo le regole della buona educazione e della normale convivenza civile. Si professano tutti credenti e si recano regolarmente in chiesa ogni domenica, nonostante i loro atteggiamenti quotidiani siano perennemente in conflitto con il messaggio evangelico. Qualcuno di loro si rallegra persino di aver appreso, da televisioni e telegiornali, della morte di tanti poveri disgraziati affogati nel mar Mediterraneo. E giudicano l'operazione 'Mare nostrum' un incomprensibile spreco di risorse, mosso da un 'buonismo' che, secondo loro, aggraverà ulteriormente quella crisi sociale che i recenti fatti di Tor Sapienza e Torpignattara hanno reso esplicita innanzi agli occhi dell'opinione pubblica nazionale. Che 'buoni cristiani' questi italiani! Vien quasi il desiderio che si estinguano al più presto - come del resto sta già accadendo - in modo che noi si possa rimanere in compagnia soltanto dei bravi ragazzi, degli emarginati e di tutti quanti gli immigrati di qualsiasi razza, religione o colore essi siano. Senza tanti ipocriti in mezzo alle 'scatole', siamo certi di riuscire persino a riscoprire il vero 'spirito' del Natale: vogliamo scommettere che andrà a finire esattamente così?