Forse è inutile sottolineare il clamoroso ‘autogol’ che il movimento di destra tradizionalista ‘Fratelli d’Italia’ si è volutamente inflitto, diffondendo un manifesto contrario alle cosiddette “adozioni gay” (appropriandosi indebitamente, tra l’altro, di uno ‘scatto’ del fotografo Oliviero Toscani). Senza commettere l’errore di entrare nelle vicende personali di qualcuno, sarebbe bene ricordare a un certo conservatorismo ‘italiota’, revanchista e piccolo borghese, la recentissima domanda che Papa Francesco si è posto con finalità tutt’altro che retoriche: “Chi sono io per giudicare i gay”? Si è trattato di un piccolissimo passaggio di ‘soglia’ attraverso una ‘porta stretta’ che, in futuro, dovremo tutti incaricarci di allargare: quella della semplice ammissione di non possedere gli strumenti più adeguati per valutare determinate tendenze, questioni e orientamenti. E’ stato un buon esempio di umiltà. Piccolo, forse, nonché mescolato ad altre considerazioni di svariato genere e tipo, ma abbastanza importante nel suggerire, in determinate occasioni, una maggior cautela riflessiva. Ci sono tematiche, infatti, che non presuppongono delle prese di posizione ideologiche, liberticide, precostituite: spesso possiamo, assai più semplicemente, limitarci a osservare e a cercare di capire in quale direzione sta andando il mondo. Anche e soprattutto al fine di tener presente l’esigenza culturale, prima ancora che politica, di dover rielaborare, innovare e modernizzare il proprio pensiero.