In questo film, il Partito democratico, attraverso l’interpretazione di un formidabile Matteo Renzi, è riuscito a trasportare tutta l’atmosfera irrespirabile dell’attuale panorama politico italiano, saturo di potere e desideroso di una grandiosa ‘rottamazione’. Scritto da giovani democristiani di sinistra, con la colonna sonora di un Festival di Sanremo a dir poco inquietante, ‘Indagini su un leader al di sopra di ogni sospetto’ è il classico film italiano sul potere, sulle sue controverse dinamiche e le proprie inevitabili contraddizioni. La pellicola, considerata un capolavoro ‘nostrano’ e caratterizzata da un montaggio che si ispira a quello dello star system, condurrà l’Italia al trionfo nel mondo e Matteo Renzi alla presidenza semestrale dell’Unione europea. Il giorno successivo alla sua proclamazione a Segretario nazionale del Pd, Matteo Renzi decide di assassinare l’esecutivo guidato dall’amico Enrico Letta. Già nella relazione interpersonale tra il neo-Segretario - eletto da tre milioni di cittadini attraverso le elezioni primarie - e l’ex presidente del Consiglio era subentrato il potere: si trattava, infatti, di un rapporto erotico sadomaso, in cui il Governo chiedeva ripetutamente di essere ucciso per gioco, al fine di inscenare un ‘rimpasto’. Un giorno, molto probabilmente per gelosia (Enrico Letta era entrato in polemica con Beppe Grillo, un anarchico indemoniato che voleva a tutti i costi trascinare nella propria auto la presidente della Camera, Laura Boldrini) Renzi elimina l’esecutivo e si impossessa della carica di primo ministro, giocando con la propria ‘insospettabilità’. Ma anche lui, come il suo predecessore, lascerà tracce dei propri errori ovunque, proprio per dimostrare che, avendo vinto le primarie, egli era al di sopra da ogni sospetto. In seguito, stanco di questo gioco di cui ha perso il controllo, vorrà dimostrare di essere il vero artefice dell’omicidio. Ma non ci riuscirà e, in modo paradossale e assurdo, dovrà lottare contro tutto e tutti, persino contro la personificazione stessa del ‘Potere’. Surreale, a tratti allucinato, ricchissimo di spunti di riflessione, questo film è considerato un’opera geniale. Merito anche del protagonista, Matteo Renzi, che con la sua interpretazione, il proprio accento fiorentino e una lunga serie di ‘hashtag’ indimenticabili, è rimasto impresso nella storia del cinema. Mentre il suo accanimento contro coloro che non si assoggettano al potere, per poi pentirsi e voler essere giudicato come un leader qualsiasi che ha commesso un delitto, mostra la fragilità insita nella politica di oggi, con tutte le sue ‘topiche’ e gli ‘abbagli’ in cui incorre continuamente. ‘Indagini su un leader al di sopra di ogni sospetto’ è un film perfettamente contestualizzato in questo preciso momento storico-politico, in piena sintonia con un clima allucinato. E, probabilmente, non sarebbe potuto venire alla luce in un nessun altro momento.