A un anno dalla morte di Giulia Cecchettin, i familiari della ragazza veneta assassinata lo scorso anno, hanno costituto una fondazione in suo nome, con l’obiettivo di lottare contro i femminicidi. L’iniziativa è stata presentata il 19 novembre 2024 alla Camera dei deputati, nel cuore delle nostre istituzioni perché, come ha detto il padre di Giulia, “la violenza di genere è frutto di un fallimento collettivo” e dalle tragedie bisogna “far nascere qualcosa di buono”. Lo scopo, dunque, è quello di richiamare tutti alla riflessione, perché la violenza di genere colpisce ogni giorno e non possiamo restare con le mani in mano: si tratta di un nemico invisibile, che colpisce milioni di donne in tutto il mondo, a cui la fondazione intende fornire sostegno. Bisogna far comprendere che l’amore non è possesso, gelosia incontrollata, ossessione, ma un sentimento positivo, un prendersi cura dell’altro, comprendendosi a vicenda: una condivisione di idee e scopi e un crescere insieme che non deve minare l’indipendenza emotiva del partner. Una crescita costruttiva, dove ognuno si compensa con l’altro, per creare un progetto di vita. Dalla presentazione della Fondazione 'Giulia Cecchettin' è emersa l’idea che sia necessario diffondere una cultura dell’affettività. Il termine affetto, dal latino 'affectus', fa riferimento all’insieme di sentimenti, emozioni e passioni che caratterizzano sia le sensazioni psichiche, sia le elaborazioni simboliche di un individuo. La cultura dell’affettività implica conoscere le proprie emozioni, i propri sentimenti e stati d’animo, per poter rapportarsi all’altro. Occorre che i genitori insegnino ai figli che cos’è l’amore e che la perfezione è rara: certi amori forti e romantici, descritti nelle opere letterarie o rappresentati al cinema, sono quasi impossibili, perché quando si vive in coppia ci si rende conto delle diversità dell’altro. Ma questo non significa che vi debba essere un 'soggetto-dominante' e l’altro che 'subisce' le decisioni, bensì diventare un ‘unicum’, dove ogni piccolo difetto diventa un qualcosa da riconoscere e correggere. I valori fondamentali della Fondazione Giulia Cecchettin sono: integrità, onestà e rispetto dei diritti umani. Tutti elementi essenziali per promuovere un cambiamento culturale e far nascere una comunità più giusta e solidale. Un ruolo importante per sensibilizzare, riconoscere e affrontare la violenza di genere spetta anche alle scuole, dove già si promuove l’alfabetizzazione emotiva a partire dalla scuola dell’infanzia, alle agenzie formative, agli ambiti sportivi. Proprio in ambito sportivo è stata scelta la testimonial della fondazione: la campionessa di nuoto Federica Pellegrini, la quale ha dichiarato: “Lo sport mi ha insegnato che il rispetto per gli altri e per le regole è fondamentale per ogni successo”. Federica Pellegrini ha deciso di supportare la fondazione su più fronti: da quello concreto alla promozione di iniziative sulla centralità della donna. La campionessa ha inoltre affermato che “la voce delle donne non si fermerà e sarà sempre più potente. La violenza di genere è una ferita apertissima, che non vogliamo più ignorare. La cultura del rispetto deve diventare il cuore pulsante della nostra società”. La Fondazione Giulia Cecchettin manterrà viva la memoria di quella splendida ragazza, che amava la vita in ogni sua espressione. E questa sua ‘rinascita’, porterà ogni giorno un messaggio d’amore e di speranza.